Mi sento in colpa per non aver detto la verità...
Ciao a tutti, stasera come tutte le sere penso a Denis...e mi sento tremendamente in colpa, perché non gli abbiamo detto la verità sulle sue condizioni, lui si fidava di me ed io gli dicevo: fidati di me guarirai...non sopportavo vederlo piangere perché aveva paura di morire, l'ho fatto perché volevo sollevarlo un pò da quel peso, volevo fargli sparire dai suoi occhi il terrore della morte, spesso bastava un niente e mi illudevo anche io....sapevo come stavano le cose ma quell'illusione mi sollevava anche se per poco il cuore, mi sentivo più leggera.... Così pensavo se sono convincente con lui gli renderò tutto più semplice....volevo solo vederlo un pò più "sereno" ....saperlo l'avrebbe fatto morire prima....
Ma mi sento in colpa....mi manca, e non riesco a dimenticare il terrore nei suoi occhi!
Ma mi sento in colpa....mi manca, e non riesco a dimenticare il terrore nei suoi occhi!
Pure x me e' stato lo stesso, credevo pure io a quello che gli dicevo, mi dava un assurdo senso di sicurezza.. Ti capisco bene, Mariasole.
Ora quella sicurezza e' svanita, e' stata sommersa dalla grande tristezza del "dopo"..
Ti abbraccio.
Ho risposto al tuo scritto anche privatamente.
Un abbraccio ancora a chi si connette con questo prezioso forum
Ora quella sicurezza e' svanita, e' stata sommersa dalla grande tristezza del "dopo"..
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- Iscritto il: lun 27 feb 2012, 16:40
Credo sia una cosa che facciamo un po' tutti in queste situazioni, soprattutto quando di fronte abbiamo una persona che non vuole avere altre brutte notizie e allora le diamo ciò che vuole anche se non è la verità. Mia madre è sempre stata una donna forte ma quando ha scoperto la malattia si è affidata completamente a me. All'inizio le dicevo tutto ma più mi rendevo conto che la situazione era disperata e più le omettevo la realtà. Quando ormai avevo capito che non c'erano più speranze ho obbligato anche gli altri, pure i medici, a mentire (E così un viavai di bugie, dolori dovuti all'occlusione causa del precedente intervento e non dal tumore, le lastre che non si vedevano mai bene, ect. Mi sentivo terribilmente in colpa ma sapevo anche che non avrebbe retto alla verità nuda e cruda percui la seguivo ovunque con la mia panciona (ero incinta). E come un medico che non conoscevo cominciava a enunciare la sua diagnosi, intervenivo io con le parole benefiche sulla cronicizzazione di una malattia che potevamo portare avanti per chissà quanto tempo, perché intanto la ricerca sarebbe andata avanti e avevamo ancora tante cure da provare a disposizione, così anche il medico seguiva la mia facile strada per non dire una bugia e come dicevo sempre "addolcirle la verità". Il fatto era che sapevo bene che non avrebbe visto l'estate. Ma come dirlo? Io lo avrei voluto sapere al posto suo? NO. Avrei tanto voluto essere ignorante in questa situazione. Non sapere nulla, niente diagnosi, tempi, evoluzione dei tumori e invece troppe persone avevo già visto morire di questo male... Linetta, MariaSole AVETE FATTO BENE! E se qualcuno vi ha detto il contrario perché è giusto che uno sappia, per decidere della sua vita, dei suoi ultimi momenti, delle sue cure ect ect Bè, quel qualcuno forse non si è chiesto cosa volevano veramente i nostri cari. Bastava guardarli negli occhi per capirlo e noi gli abbiamo dato SERENITA' come avete detto pure voi.
Vi abbraccio forte forte.
Vi abbraccio forte forte.
Le vostre non sono bugie, sono un atto d'amore, perchè sarebbe stato più "facile"per la vostra coscienza dire tutta la verità ai vostri cari e scrollarvi di dosso una realtà così amara. Vi assicuro, anche se così può non sembrare, l'ultima cosa che un malato di cancro vuole sentirsi addosso è la sua inesorabile condanna. Un barlume di luce nel buio totale che ci circonda è ESSENZIALE per una vita sopportabile e per affrontare le cure dovute. La serenità è fondamentale per l'efficacia della terapia e quindi per affrontare positivamente il resto dei giorni circondati dall'amore dei propri cari!Un abbraccio.
In questa sede viene affrontato un delicatissimo argomento. Al riguardo io mi sono trovato dall'altra parte e cioè dalla parte di chi ha un cancro. Sin dall'inizio sono stato informato, è nata in me una grande voglia di conoscere questa grave malattia, ho letto diversi libri, mi sono sottoposto al trattamento chemioterapico. Ho conosciuto altre persone con il cancro e ho condiviso il comportamento: alcune hanno preferito non essere informati delegando i propri familiari, altre hanno voluto avere soltanto qualche informazione, alcune addirittura sapevano e facevano finta di non sapere,ecc. Da ciò traggo la conclusione che ognuno vive questi difficilissimi momenti in maniera differente. E' importante cercare di non farsene una colpa, non si tratta di risolvere un problema di matematica!!
Così scrive Claudio Magris"quello della comunicazione al malato della verità delle sue condizioni e dei modi e delle forme con cui si può e si deve fornigli questa comunicazione che riguarda l'essenza della sua vita e della sua morte - viene vissuto conretamente dal singolo individuo, dalla singola famiglia, sulla propria pelle e sulla propria carne".
Porgo un caro abbraccio a Camaluda,Mariasole,Marilu, Linetta.
Così scrive Claudio Magris"quello della comunicazione al malato della verità delle sue condizioni e dei modi e delle forme con cui si può e si deve fornigli questa comunicazione che riguarda l'essenza della sua vita e della sua morte - viene vissuto conretamente dal singolo individuo, dalla singola famiglia, sulla propria pelle e sulla propria carne".
Porgo un caro abbraccio a Camaluda,Mariasole,Marilu, Linetta.
Ciao cara Camaluda,
il prezzo e' alto perché sopravvivere a chi abbiamo amaro e' innaturale. Ma lo stesso non ci avrei rinunciato così come sono sicura non avresti rinunciato anche tu... In quei momenti x fortuna non ci si pensa, magari ci pensano "gli altri", quelli che stanno al di fuori e non sono coinvolti, chi lo sa.
Ciao cara Camaluda ti abbraccio, ti ho letta spesso... Ho letto molte di voi anche "prima" ed ora considero una gran bella cosa avervi trovate...
Linetta
il prezzo e' alto perché sopravvivere a chi abbiamo amaro e' innaturale. Ma lo stesso non ci avrei rinunciato così come sono sicura non avresti rinunciato anche tu... In quei momenti x fortuna non ci si pensa, magari ci pensano "gli altri", quelli che stanno al di fuori e non sono coinvolti, chi lo sa.
Ciao cara Camaluda ti abbraccio, ti ho letta spesso... Ho letto molte di voi anche "prima" ed ora considero una gran bella cosa avervi trovate...
Linetta
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