Nessuna speranza?
Re: Nessuna speranza?
Te lo auguro vivamente , non sai quanti casi ho visto mentre ogni giorno mi recavo in reparto. Dai tutto è possibile .
Re: Nessuna speranza?
Che dire, la speranza ci deve accompagnare sempre, fino alla fine. Io ci ho sempre creduto e continuo a crederci, anche se purtroppo stamattina mio marito è stato ricoverato per colangite. Stavolta però il sospetto e che le metastasi al fegato, aumentando di volume, vadano a comprimere le vie biliari o lo stent. L'abraxane ci aveva dato una buona speranza, basti pensare che con 6 cicli il tumore alla testa del pancreas era quasi scomparso. ora è il fegato che non risponde bene alle chemio e speriamo che cambiando farmaci si possa tenere tutto sotto controllo. ma si, comunque la speranza deve essere sempre l'ultima ad abbandonarci anche se un po di consapevolezza deve esserci per non trovarci impreparati.
Re: Nessuna speranza?
Però è snervante il continuo dentro e fuori per ricovero ,e per loro che soffrono molto ma molto di più traumatico e tutti i pensieri che gli passeranno nella mente è davvero sconvolgente e triste poveri indifesi.
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Re: Nessuna speranza?
Bisognerebbe uscire completamente dalla logica "mia madre sta morendo"
Perchè non è una logica corretta...la mamma vive ed ha una malattia da affrontare.
Del resto ognuno di noi muore un poco ogni giorno e pertanto o si afferma che chiunque sta morendo o che tutti noi viviamo chi con una malattia e chi senza .
Questo errore l'ho commesso in prima persona ma adesso ragiono diversamente.
Uno sfogo personale.
Perchè non è una logica corretta...la mamma vive ed ha una malattia da affrontare.
Del resto ognuno di noi muore un poco ogni giorno e pertanto o si afferma che chiunque sta morendo o che tutti noi viviamo chi con una malattia e chi senza .
Questo errore l'ho commesso in prima persona ma adesso ragiono diversamente.
Uno sfogo personale.
Re: Nessuna speranza?
Ma prima del tumore, pur sapendo che la vita umana ha un termine, non si pensa alla morte! Quando il cancro entra in una famiglia, almeno quando arriva una diagnosi al IV stadio, inevitabilmente la Morte entra nella vita, nel quotidiano, sconvolgendolo. Io ho cercato di non essere ossessionata da quel pensiero. Mio marito ha vissuto un anno e mezzo con una diagnosi del genere. Abbiamo viaggiato, vissuto in una apparente normalità. Avevamo un bimbo piccolo.. Non potevamo arrenderci al destino. Ora che mio marito, da quasi un mese, ci ha lasciati, ho iniziato ad odiare il cancro e ciò che rappresenta..
Re: Nessuna speranza?
Ma credo che si debba provare a vivere, sempre, nonostante tutto..
Re: Nessuna speranza?
Sì Mari, nonostante tutto. E' vero che ognuno di noi si avvicina alla morte giorno dopo giorno, ma è un po' difficile pensare che "stiamo morendo" fino a quando su di noi non si abbatte il cancro. Altrettando complesso è affermare che si vive con o senza malattia. Dipende dalla concezione che hai della vita. Fino a quando le forze ti sostengono e puoi andare anche solo al lavoro vivi, ma quando passi le giornate su un divano, quando non hai nemmeno la forza di prendere in braccio tuo figlio, quando le gambe non ti sorreggono più stai vivendo o stai morendo? Non è una critica, è un punto di vista. Anch'io dopo la morte di Dani ho cambiato prospettiva. Credo che ogni singolo istante meriti di essere vissuto, ma credo anche che occorra essere consapevoli senza accanirsi oltre l'inverosimile.
Re: Nessuna speranza?
Si, assolutamente vivere deve essere 'umano'. Trascinarsi e farsi consumare dalla malattia, non è vivere..
Re: Nessuna speranza?
Noi 'abbiamo convissuto' con Mister T. Solo adesso, riguardando le nostre foto, mi accorgo dei 'segni' lasciati sul viso e sul corpo del mio uomo.. Solo adesso, per fortuna, vedo l'orrore della malattia.
Re: Nessuna speranza?
Infatti Mari, te ne accorgi dopo perché prima, e tu lo avevi anche scritto, ci si abitua. Loro cambiano, ma noi ci abituiamo al loro nuovo aspetto, ai segni del cancro, ci abituiamo al dolore, alla sofferenza e non riusciamo a ricordare il prima, né a immaginare un dopo diverso. Quando poi volano via, liberi, ci rendiamo conto delle macerie tra le quali abbiamo camminato per mesi o anni. Tutto allora sembrava normale, dopo si comprende quanto sia stato tremendo e disumano... è questo l'incantesimo malvagio del cancro. Ti entra così tanto dentro da farti credere che tutto sia normale, che quella sia vita e possa esserlo per sempre. Ma quando riapri gli occhi e ripensi al suo volto e alle smorfie di dolore che tenta di nascondere, alle notti insonni, a quel corpo che ormai è solo ossa ecco che ti accorgi che quella non può essere vita,