In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
Cara kyky mi ritrovò molto nella tua storia. Anche il mio papà dal 2014 sta combattendo contro un tumore al colon che poi è arrivato al fegato, la chemio purtroppo non funziona.
Ora sono qui in ospedale accanto a lui, dovrà fare un altro intervento per la riapertura dei dotti biliari, ma ormai sappiamo che non c'è nulla da fare.
Nonostante abbia vent'anni non riesco a pensare alla mia vita senza il mio papà, e soprattutto non riesco a realizzare che la sua morte si sta avvicinando.
Anche io come te mi chiedo se non sia meglio morire subito, ma poi mi penso senza di lui e mi sento morire anche io.
Non so come si affrontano gli ultimi giorni ma credo che l'amore che noi doniamo ai nostri cari fino all'ultimo sia l'aiuto più grande. Non so neanche come si affronta la vita senza di loro, ma so che loro vogliono tutta la nostra felicità.
Mi dispiace molto per tuo papà, mi dispiace che un'altra battaglia sia stata persa a causa di questa terribile malattia.
Ti mando un forte abbraccio, ti capisco oggi più che mai.
Simona.
Grazie delle vostre parole... È successo tutto così in fretta ...ieri mattina ero andata in ufficio coi bimbi, mio marito era in giro per lavoro. Stavo passando l aspirapolvere e non ho sentito subito il cel che suonava. Mi ha chiamato la vicina di casa di papà dicendo che era peggiorato molto e mancavano poche ore. Ho chiamato aspettato mio marito che in 15 min è arrivato, abbiamo lasciato i bimbi a mia zia e siamo andati a casa di mio padre. C'erano una decina di amici. Ho chiesto di essere lasciata sola con lui. Poi gli ho preso la mano e l'ho chiamato più volte, ha scosso un po la testa verso di me poi gli ho iniziato a parlare, gli ho detto di lasciarsi andare che era ora che andasse in cielo e non soffrisse più. Mi ha stretto la mano, ha fatto un lunghissimo respiro ed è andato in cielo
kyky ti abbradccio. Sappiamo tutti cosa significhi. E' talmente doloroso che neanche si riesce a raccontare.
Quando hai bisogno di sfogarti vieni qui.
Io lo faccio spesso e mi sento compresa. Questo non cambia la situazione, ma aiuta.
Nessuno può farci nulla, è vero, ma si può fare molto per non peggiorare la situazione ed io, purtroppo, quotidianamente, incontro questa tipologia di persone. Qui è come un luogo protetto in cui si conosce bene il dolore e non si giudica nessuno.
un abbraccio enorme kyky! ora il tuo babbo è con la mia dolce mamma....spero che da lassù ci guidino sempre e ci diano la forza necessaria per andare avanti! monica