Le due "C": cancro/cambiamento
Cara Pà,
mia piace la tua idea di vivere il cancro: si scende in campo e si gioca...
Ti dico però che in quella maniera io non ci sarei più!!!!! Per una semplice ragione: non ho mai giocato a pallone, non seguo il calcio. Povero me.......
Il cancro va vissuto con umiltà e soprattutto, ove possibile, adattandoci giorno giorno, bene dice Linetta "a piccoli passi".
Un caro saluto Pà
Giuseppe
mia piace la tua idea di vivere il cancro: si scende in campo e si gioca...
Ti dico però che in quella maniera io non ci sarei più!!!!! Per una semplice ragione: non ho mai giocato a pallone, non seguo il calcio. Povero me.......
Il cancro va vissuto con umiltà e soprattutto, ove possibile, adattandoci giorno giorno, bene dice Linetta "a piccoli passi".
Un caro saluto Pà
Giuseppe
La speranza secondo il pensiero(Intelligenza emotiva) di D. Goleman:
"Gli individui tendono ad essere diversi gli uni dagli altri proprio per la loro tendenza a sperare nel senso specificato da Snyder. Alcuni si ritengono capaci di trarsi di impiccio o di risolvere i problemi, mentre altri , semplicemente , non credono di possedere l'energia, la capacità o i mezzi per raggiungere gli obiettivi che si sono prefissi.Gli individui con un'elevata inclinazione alla speranza, ha constatato Snyder, hanno in comune alcuni aspetti fra i quali la capacità di automotivarsi,la sensazione di avere le risorse necessarie per raggiungere i propri obiettivi, l'abilità di rassicurare se stessi nei momenti difficili convincendosi che le cose andranno meglio, e una flessibilità sufficiente a escogitare modi diversi per raggiungere gli obiettivi prefissati o a modificarli se essi diventano impossibili; infine, la capacità di frantumare un compito di formidabile difficoltà in tanti più piccoli e maneggevoli.
Da un punto di vista dell'intelligenza emotiva, sperare significa non cedere a un'ansia tale da sopraffarci, non assumere attegiamenti disfattisti o non arrendersi alla depressione di fronte a imprese difficili o all'insuccesso".
Stasera oltre al rituale augurio di una notte serena, porgo a tutti(Mariasole, Linetta, Luciano, Pà, Paolo, Angelo-in bocca al lupo per domani, Ambra, Pina, Giornopergiorno, a quanti mi leggono)l'augurio di tanta, tanta speranza senza la quale tutto diviene più difficile.
Giuseppe
"Gli individui tendono ad essere diversi gli uni dagli altri proprio per la loro tendenza a sperare nel senso specificato da Snyder. Alcuni si ritengono capaci di trarsi di impiccio o di risolvere i problemi, mentre altri , semplicemente , non credono di possedere l'energia, la capacità o i mezzi per raggiungere gli obiettivi che si sono prefissi.Gli individui con un'elevata inclinazione alla speranza, ha constatato Snyder, hanno in comune alcuni aspetti fra i quali la capacità di automotivarsi,la sensazione di avere le risorse necessarie per raggiungere i propri obiettivi, l'abilità di rassicurare se stessi nei momenti difficili convincendosi che le cose andranno meglio, e una flessibilità sufficiente a escogitare modi diversi per raggiungere gli obiettivi prefissati o a modificarli se essi diventano impossibili; infine, la capacità di frantumare un compito di formidabile difficoltà in tanti più piccoli e maneggevoli.
Da un punto di vista dell'intelligenza emotiva, sperare significa non cedere a un'ansia tale da sopraffarci, non assumere attegiamenti disfattisti o non arrendersi alla depressione di fronte a imprese difficili o all'insuccesso".
Stasera oltre al rituale augurio di una notte serena, porgo a tutti(Mariasole, Linetta, Luciano, Pà, Paolo, Angelo-in bocca al lupo per domani, Ambra, Pina, Giornopergiorno, a quanti mi leggono)l'augurio di tanta, tanta speranza senza la quale tutto diviene più difficile.
Giuseppe
Il cancro è anche una grande occasione per "smettere", per rinunciare alla nostra vita febbrile, per riappropriarci del buon uso della lentezza, per guarire da un'altra malattia certamente non lieve, la cosiddetta "malattia della fretta".
Così scrive un noto psichiatra in uno dei suoi libri:
"Una delle nostre più grandi povertà è la "sindrome del poco tempo" che colpisce oltre i due terzi degli italiani, specie al Nord e nelle grandi città. Il progresso viaggia a velocità maggiore rispetto alle emozioni e ci contagia fino a condurci allo sfinimento.
La rapidità in certi casi è un pregio, come nell'intuizione. Noi viviamo invece nella fretta, lontani dalla vivibilità, dal piacere. Siamo braccati da ritmi folli, dall'efficienza , dalla produttività, dal decisionismo. Siamo incessantemente incalzati da nuovi bisogni e da tensioni che ci impediscono di prendere fiato, di assaporare momenti di vita irripetibili, che non si recuperanno mai più.
Si corre sempre, e il guaio è che non si riesce a smettere".
Porgo a tutti un caro saluto.
Giuseppe
Così scrive un noto psichiatra in uno dei suoi libri:
"Una delle nostre più grandi povertà è la "sindrome del poco tempo" che colpisce oltre i due terzi degli italiani, specie al Nord e nelle grandi città. Il progresso viaggia a velocità maggiore rispetto alle emozioni e ci contagia fino a condurci allo sfinimento.
La rapidità in certi casi è un pregio, come nell'intuizione. Noi viviamo invece nella fretta, lontani dalla vivibilità, dal piacere. Siamo braccati da ritmi folli, dall'efficienza , dalla produttività, dal decisionismo. Siamo incessantemente incalzati da nuovi bisogni e da tensioni che ci impediscono di prendere fiato, di assaporare momenti di vita irripetibili, che non si recuperanno mai più.
Si corre sempre, e il guaio è che non si riesce a smettere".
Porgo a tutti un caro saluto.
Giuseppe
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Come di consueto, sono le 7.40, auguro a Linetta, a Mariasole, ad Angelo, a Paolo, a Pà(in bocca al lupo per tutto),ad Ambra(ti auguro tanta forza), a Paola85, a Giornopergiorno(mi fa piacere quando citi le mie parole),al mio amico Luciano, a quanti mi leggono, una giornata di relazioni positive.
Così scrive Mike George:
"la prima e la più preziosa delle relazioni che abbiamo è quella con noi stessi: se non siamo a nostro agio interiormente, è assai improbabile che possiamo esserlo con gli altri. Eppure, assai spesso, evitiamo di incontrarci con noi stessi vivendo alla superficie della vita, sforzandoci di "fare" più che di "essere" e non lasciando mai spazio all'introspezione".
Ciao a tutti!
Giuseppe
Così scrive Mike George:
"la prima e la più preziosa delle relazioni che abbiamo è quella con noi stessi: se non siamo a nostro agio interiormente, è assai improbabile che possiamo esserlo con gli altri. Eppure, assai spesso, evitiamo di incontrarci con noi stessi vivendo alla superficie della vita, sforzandoci di "fare" più che di "essere" e non lasciando mai spazio all'introspezione".
Ciao a tutti!
Giuseppe
Questa mattina vi dono il pensiero di un noto psichiatra, tratto da uno dei suoi libri.
La strada della maturità psichica:
"Quando si conquista la capacità di dare non per ricevere contropartite, di controllare la presunzione e di accettare le sconfitte, di trarre un insegnamento positivo anche dagli eventi esistenziali più dolorosi, di risorgere senza cedere dopo un fallimento, allora si è a buon punto sulla strada della maturità psichica. Per realizzare tali traguardi occorre infatti un equilibrio psicologico che consenta di scegliere alcuni comportamenti ed escluderne altri, cambiando rotta se necessario, e dimostrando il coraggio di andare controcorrente, di esporsi alla critica, alla disapprovazione e, talora, all'esclusione".
Porgo a Linetta, a Mariasole, a Pà, a Paolo, a Paola85,a Pina, ad Angelo, ad Ambra, a Giornopergiorno, a tutti, un affettuoso augurio di vivere questa giornata con frammenti di vita sereni.
Ciao!
Giuseppe
La strada della maturità psichica:
"Quando si conquista la capacità di dare non per ricevere contropartite, di controllare la presunzione e di accettare le sconfitte, di trarre un insegnamento positivo anche dagli eventi esistenziali più dolorosi, di risorgere senza cedere dopo un fallimento, allora si è a buon punto sulla strada della maturità psichica. Per realizzare tali traguardi occorre infatti un equilibrio psicologico che consenta di scegliere alcuni comportamenti ed escluderne altri, cambiando rotta se necessario, e dimostrando il coraggio di andare controcorrente, di esporsi alla critica, alla disapprovazione e, talora, all'esclusione".
Porgo a Linetta, a Mariasole, a Pà, a Paolo, a Paola85,a Pina, ad Angelo, ad Ambra, a Giornopergiorno, a tutti, un affettuoso augurio di vivere questa giornata con frammenti di vita sereni.
Ciao!
Giuseppe
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