Buongiorno a tutti,
vi leggo da tanto e non ho mai avuto il coraggio di scrivere. La malata in questione è mia madre, 64 anni tra poco, donna energica e solare, certe volte un pò nevrotica e certo sempre rompiscatole

. A giugno 2017 a causa di una persistente tossetta e un lieve dolore alla scapola destra abbiamo consultato il medico curante e iniziato con radiografie a cercarne la causa. Con un ricovero in ospedale abbiamo scoperto la presenza di un adenocarcinama polmonare IV stadio molto esteso al polmone destro con metastasi a quello sinistro. Di seguito alla diagnosi siamo passati al istituto oncologico e iniziato le varie cure. Per nostra sfortuna non risultano mutazioni genetiche di alcun tipo. Dopo una prima linea chemioterapica col cisplatino con varie interruzioni dovute all'insorgere dell'anemia e quindi trasfusioni ecc abbiamo rifatto pet e tc con esito scoraggiante. Il tumore è progredito ulteriormente e dove lamentava il dolore alla scapola è stata evidenziata una metastasi ossea. Nel frattempo con la sospensione della chemio, finita il 4 dicembre 2017, vedo mia madre riprendersi, iniziare ad andare a pranzo dai parenti, ritornare più solare e vederle riaccendersi una luce negli occhi, nel frattempo del tutto spenti. Festeggiamo il natale e inizio anno nuovo con tanta speranza di una nuova terapia e a Gennaio ci propongono l'immunoterapia, infusione mediante PORT, che nel frattempo le hanno messo a causa di vene fragili, ogni due settimane. I capelli iniziano a ricrescere, la debolezza aumenta sempre più e cammina poco e solo se strettamente necessario ma inizia ad avere un'eccessiva salivazione a causa di un'infiammazione delle ghiandole salivari iniziata con la chemio. Mese scorso, Luglio è stata ricoverata 3 settimane per accertamenti e un calcolo renale, nuove pet e tc, esito sconfortante nuovamente, ulteriore estensione del tumore al polmone destro e crescita di quello al sinistro, il tumore osseo si è esteso al bacino. Ho riportato mamma sulla sedia a rotelle a casa con la promessa dei medici di rivederci dopo ferragosto. Nel frattempo ha iniziato a perdere del tutto la forza nelle gambe, è quasi allettata se non fosse per la nostra caparbietà di non lasciarla nel letto durante il giorno, ma poco cambia da letto a divano per una donna energica qual'è sempre stata lei. Ora sorgono i dubbi, abbiamo sbagliato ad affidarci all'oncologico della nostra città e avremmo dovuto cercare altrove? e dove?

Nel frattempo ci hanno affidato ad una onlus per il trattamento del dolore e quando sono tornata all'ospedale mi è sembrato di non essere più la benvenuta...come se loro non possano fare più nulla. Perchè non ce lo dicono allora ed invece ci parlano di una terza terapia con un altro farmaco chemioterapico e cortisone, ma solo se mamma si riprende e possa affrontarla?! Mia madre non mangia e non cammina più. Sarà servito a qualcosa quest'anno di continue torture?! Ora stò cercando disperatamente altri pareri in giro per l'italia.