È da qualche giorno che vi leggo e ho deciso di scrivere anche io per cercare aiuto, se possibile, qualche testimonianza di casi simili al "nostro" .
Sono una giovane donna, da poco sposata. A mio marito, 35 anni, hanno diagnosticato un glioblastoma di 4° grado, non metilato, a fine novembre scorso, dopo un delicato intervento.
Ci siamo recati in ospedale a causa di un intorpidimento di metà parte del corpo.
Purtroppo nel corso dell'intervento non sono riusciti a togliere tutta la massa.
Dopo circa un mese dall'intervento ha iniziato le 30 sedute di radioterapia combinata con la chemioterapia (protocollo standard).
Il medico che lo segue mi aveva inizialmente parlato di 12 mesi di aspettativa di sopravvivenza.
La risonanza post terapie ha evidenziato che le stesse non sono servite a niente, la massa cresce.
Mio marito non è a conoscenza della gravità del suo stato. Attualmente sta lentamente peggiorando giorno per giorno dal punto di vista del movimento. Mentre per quanto riguarda la capacità di comprensione, va a momenti.
I medici mi hanno detto che la cosa migliore che possa accadere è che perda lentamente conoscenza.
Vi lascio immaginare il mio stato mentale (nonostante la psicologa, gli antidepressivi, sua madre e i miei genitori che ci supportano).
Volevo chiedere se qualcuno con esperienza simile (glioblastoma sviluppato soprattutto nella zona del cervello deputata al movimento) mi saprebbe dire l'evolversi della situazione. Mio marito è ogni giorno più "lento" ma l'80% del tempo lucidissimo, e sapere che si possa rendere conto mi distrugge ancor di più se possibile...

Grazie a chi vorrà rispondermi.