Solidea ha scritto: ↑lun 5 apr 2021, 16:27
Ciao, ho letto la tua storia. In che senso la sorella ti prende in giro? Per legge sia lei che il padre del tuo compagno sono obbligati ad occuparsi del loro congiunto, hanno ben poco di che stare così tranquilli...visto che non si può fare appello alla loro coscienza li si può comunque obbligare in altro modo. Tu non puoi fare tutto da sola. Chiedi aiuto.
Ciao Solidea, grazie per il tuo intervento e per aver letto la mia storia. Ti spiego. Il mio ragazzo è stato operato di tumore a gennaio. Fino a che io e la sorella parlavamo al telefono con i medici e ci scambiavamo notizie da casa, tutto ok. Quando ho riportato a casa il mio ragazzo, non si è fatta vedere non è mai venuta a dare una mano nè in casa, nè fuori casa. Io mi sono occupata della casa (lui vive con il padre) , pulizie, cucinare sano per lui, spesa, dottore, medicine, accompagnarlo alle visite in tutti i posti, analisi, tenere tutto sotto controllo. Dopo un mese facendo avanti e indietro più volte al giorno a casa sua per le medicine (quando ha iniziato le pillole di chemio si addormentava spesso e dimenticava di prenderle, quindi io stavo anche tutto il giorno a casa sua per dargliele, per paura che non le prendesse) ho cominciato a sentirmi male. Ho chiesto aiuto alla sorella che intanto si faceva vedere solo di domenica (una visita e via). Ho chiesto se fosse possibile avere un aiuto in casa, una signora che potesse dare le medicine al posto mio al giusto orario per poter riposare un po' (io non riposo bene da novembre, da quando tutto ha avuto inizio). Sua sorella mi ha "rassicurata" dicendo che dovevo stare tranquilla, che mi avrebbe aiutato. Mai. Mai è venuta ad aiutare in casa neanche una volta a settimana, nè parlare con il radioterapista sulla situazione del fratello, mai chiedere se lui avesse bisogno, mai spesa, mai darmi il cambio un giorno alla settimana. E mai una signora è arrivata. La scusa? Il papà non vuole uscire soldi (lo può fare, non è povero;il mio ragazzo non sta lavorando, non sta prendendo accompagnamento, ci sono stati problemi, col caf). Allora io dico: tuo padre non vuole aiutare tuo fratello per avere qualcuno, però tu, sorella, sai che c'è necessità, sai che sta ragazza ha bisogno di aiuto, sai che ha anche problemi in casa con la madre (qualche mese fa mia madre è caduta ed ha dovuto fare terapia) e sai che sta ragazza è pure figlia unica. Aiutala, no? No. Mai. Una sola volta ha portato il fratello dall'oncologo perché io mi sono negata ma mai si è preoccupata di come stesse il fratello durante la terapia ed inoltre, quando ci sono stati problemi con delle analisi, ha voluto che con l'oncologo parlassi io e non lei, neanche quando l'oncologo le ha fatto capire chiaramente che, essendo la sorella, voleva avere a che fare solo con lei e non con me che sono la fidanzata. Suo padre è anziano ma è molto egoista, non gliene frega niente, non vuole impicci. Io sono molto arrabbiata con questi due esseri (non li chiamo persone, sarebbe un complimento) perchè non hanno mai avuto rispetto per il figlio/fratello. Io lo vedo che lui è triste, ma io sto rasentando l'esaurimento perché ho troppi pensieri in testa di ciò che lui deve fare. Lo dico con molta sincerità: ho bisogno un attimo per potermi fermare, respirare un secondo, senza che la testa sia martellata da preoccupazioni.