un vostro parere...
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- Iscritto il: mer 26 dic 2012, 19:48
Ciao A tutti, da 7 settimane ho perso perso mio papà e da allora ogni settimana sono andata al cimitero a trovarlo, ogni domenica.. All inizio ci andavo piangevo, ma domenica scorsa sono andata e dovrei tornarci anche oggi ma ho un blocco.. Non riesco più andare al cimitero è come se non voglio andarci per non soffrire più.. Ma io mi sento in colpa come se così fa e di volessi dimenticarmi di mio papà.. Mi manca tanto ogni cosa di lui... Ancora penso che mio padre è andato a farsi un viaggio e presto tornerà e poi realizzò che questo non accadrà mai più e diventò triste e cerco subito di pensare ad altro ma mi sento in colpa pure per questo .. Sono matta?:-(
Ciao... (ti devo chiamare Franco zhu?). Per alcune persone andare al cimitero e' un viaggio terribilmente doloroso. Mentre lentamente il cervello e il cuore cercano di uscire dall'emergenza una lapide, una foto, un mazzo di fiori appassito ci riportano bruscamente alla realta'. A me fa particolarmente effetto la foto. Di mio fratello soprattutto, morto a 28 anni. Non ce la faccio a vederlo con la divisa militare. Non ci vado mai. Ci sono andata all'inizio perche' ai parenti sembrava brutto che io mi tirassi indietro. Ma poi ho pensato: il mio fratellino e' DENTRO me, non c'e quasi giorno che non pensi a lui e sono passati ben 33 anni. Perche' devo forzare la mia anima? che cambia per lui? E degli altri che me ne importa? niente. Il tuo papa' non e' in quel cimitero, la sua anima e' ovunque o da nessuna parte, dipende dalle nostre convinzioni religiose. Il ricordo invece e' eterno. un abbraccio
ciao Franco...io non so cosa dirti...penso in cuor mio che il cimitero sia un posto dove ti rendi conto della realtà...ma non il posto dove senti tuo padre + vicino.Tante persone che conosco hanno allentato le visite al cimitero proprio per la sofferenza provata.Magari adesso è presto per vedere la cosa in modo + placato.ma non penso che il tuo amore dipenda da questo.I sensi di colpa a quanto pare sn comuni ma per tanti aspetti.ti sn vicina
Ciao Alice....
Che belle parole Paola, mi spiace tanto per tuo fratello!
Io di mio ti posso dire che la mia mamma è a casa con me
ogni giorno è con me...
Si magari quello che rimane del tuo papi è al cimitero, ma il suo spirito e tutto ciò che è al, ora è con te!!
Nel tuo cuore... Nella tua mente... Nel tuo modo di vivere...
Forza Alice!!
Ti stringo nel cuore mia dolcissima Alice
tua Ambra
Che belle parole Paola, mi spiace tanto per tuo fratello!
Io di mio ti posso dire che la mia mamma è a casa con me
ogni giorno è con me...
Si magari quello che rimane del tuo papi è al cimitero, ma il suo spirito e tutto ciò che è al, ora è con te!!
Nel tuo cuore... Nella tua mente... Nel tuo modo di vivere...
Forza Alice!!
Ti stringo nel cuore mia dolcissima Alice
tua Ambra
Ciao Ali e Luna,
è stato così anche per me. Paola ha ragione. Inizialmente il nostro cuore e il nostro cervello devono compensare l'assenza fisica con qualcosa di materiale e tangibile, come una lapide. E' una forma di sicurezza.
I primi giorni andavo da Dani 3 volte al giorno (ho il cimitero di fronte a casa). Adesso faccio fatica, ci vado una volta al giorno, solitamente la mattina, ma andarci mi fa male. E', come dice Paola, ripiombare in quell'assenza e in quel vuoto che invece la vita di ogni giorno tende a riempire, almeno provvisoriamente, con incombenze e casini vari. Non andarci beh mi faceva sentire in colpa, ma io Dani lo sento in me, in quello che faccio, nelle decisioni che prendo... che senso ha parlare con una lastra di marmo quando è sufficiente chiudere gli occhi e pensarlo...
è stato così anche per me. Paola ha ragione. Inizialmente il nostro cuore e il nostro cervello devono compensare l'assenza fisica con qualcosa di materiale e tangibile, come una lapide. E' una forma di sicurezza.
I primi giorni andavo da Dani 3 volte al giorno (ho il cimitero di fronte a casa). Adesso faccio fatica, ci vado una volta al giorno, solitamente la mattina, ma andarci mi fa male. E', come dice Paola, ripiombare in quell'assenza e in quel vuoto che invece la vita di ogni giorno tende a riempire, almeno provvisoriamente, con incombenze e casini vari. Non andarci beh mi faceva sentire in colpa, ma io Dani lo sento in me, in quello che faccio, nelle decisioni che prendo... che senso ha parlare con una lastra di marmo quando è sufficiente chiudere gli occhi e pensarlo...
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- Iscritto il: lun 18 ott 2010, 16:08
Io devo passarvi un'esperienza un po' diversa sul cimitero...
Premetto che non ho ancora perso genitori o marito per cui forse l'intensità di cui parlo è inferiore alla vostra....
Quando vado al cimitero, per la verità non spesso, sento che nonni e zia (morta giovane a 48 anni di tumore) siano tutti insieme e che siano al nostro fianco.
Li penso spesso durante le giornate, ma in quel luogo sento la loro unione e la loro pace.
Non esco dal cimitero con ansia .... ma con affetto regalato.
Premetto che non ho ancora perso genitori o marito per cui forse l'intensità di cui parlo è inferiore alla vostra....
Quando vado al cimitero, per la verità non spesso, sento che nonni e zia (morta giovane a 48 anni di tumore) siano tutti insieme e che siano al nostro fianco.
Li penso spesso durante le giornate, ma in quel luogo sento la loro unione e la loro pace.
Non esco dal cimitero con ansia .... ma con affetto regalato.
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