Ricordo e domande dopo la morte di mia mamma

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SerenaChio
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Ricordo e domande dopo la morte di mia mamma

Messaggio da SerenaChio »

Ciao, scrivo dopo un po' di tempo dal saluto di mia mamma, che ci ha lasciati il 18 luglio, a 71 anni. A maggio la diagnosi di un tumore al pancreas a uno stadio avanzato, dopo che è sempre stata benissimo. Io continuo a pensare che si sia manifestato nella sua brutalità, questo maledetto cancro, come conseguenza del decesso di mio padre, morto il 1 luglio del 2023. A un anno e 18 giorni di distanza, anche mia madre se n'è andata, fisicamente parlando: del resto sono sempre stati molto legati e innamorati.
L'ultima cosa che ho fatto con lei è andare, con mio fratello e altri parenti, alla presentazione di un libro, una caldissima sera di luglio. Il giorno dopo l'ho salutata e sono tornata a casa mia, a 600 km da lei. Stava male, ma non sembrava così tanto, anzi a tratti sembrava quasi più in forze: pensavo di portarla al mare a settembre. Solo due giorni prima di quella serata avevamo attivato l'assistenza domiciliare per l'ascite, ma anche la dottoressa l'aveva trovata tutto sommato bene. Meno male col sennò di poi. Dopo sei giorni da quella bellissima serata e da quell'abbraccio che tengo stretto in un ricordo dolcissimo e pieno di amore, la chiamata dell'infermiera domiciliare: mia mamma non sta bene, si è aggravata. Alla mia richiesta se dovessi salire di corsa, la risposta è di aspettare: stava bene, vediamo domani. Ma la mattina dopo non aspetto e parto, senza attendere nessuna chiamata: mio fratello intanto mi dice di correre, sente quel respiro che purtroppo un anno prima abbiamo imparato a riconoscere con papà. Arrivo a casa e mia mamma è già morta, da pochissimo, con mio fratello e mia cugina di fianco. A casa sua, in compagnia dei suoi cari. Le sono grata per averci risparmiato un'altra agonia, quella che abbiamo vissuto con mio papà che ha lottato come un leone. Le sono grata per non aver permesso al tumore di farla soffrire come tutti mi avevano avvertita che sarebbe successo. Le riconosco la forza di essere stata presente e attiva fino all'ultimo, con noi.
Dopo quel giorno, non ho più sentito nessun medico. Non sono più andata dalla sua oncologa in ospedale. Non mi è nemmeno chiaro perché mia madre sia morta, se non di tumore al pancreas. Dovrei andare in oncologia a chiedere spiegazioni? Dovrei cercare di capirci qualcosa, non so come? La sua morte di fatto mi ha annichilita, mi stavo iniziando a "riprendere" da quella di mio padre e questa botta non me l'aspettavo proprio. Non ho pensato di chiedere nulla perché medici vari (oncologo, medico di base, medico domiciliare) mi avevano avvertita della situazione e che di fatto si stessero facendo delle cure palliative. Ma sto tralasciando domande necessarie? Sono annichilita o solo consapevole che in effetti il tumore che aveva non poteva lasciarle scampo? Questa è la domanda che mi preme ora.
Un'altra domanda che vorrei rivolgere qui è: né in ospedale (San Gerardo di Monza) né nella clinica per l'assistenza domiciliare ci hanno mai proposto uno psicologo. È successo tutto molto velocemente, forse a un certo punto qualcuno lo avrebbe fatto, magari.. sento di averne bisogno, per me e per mio fratello. Avete un approccio da consigliare? Credete che dovrei chiamare la struttura dell'assistenza domiciliare per rivolgermi a loro?
Infine, un chiarimento perché c'è una cosa che non ho mai capito e non mi è stata spiegata: mia madre faceva la chemio ma in oncologia mi parlavano di cure palliative. Ma se era incurabile allora perché la chemio? La chemio può considerare una cura palliativa e non risolutiva?
Per il resto, tanto amore gratitudine e sorrisi a mia madre, che ha tirato fuori una grinta e una lucidità che forse finora non avevo saputo vedere.
Grazie davvero per questo spazio.
LaMarinin81
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Re: Ricordo e domande dopo la morte di mia mamma

Messaggio da LaMarinin81 »

Ciao Serena,
mio padre è morto per un carcinoma al pancreas ad aprile 2023.
La causa precisa della sua morte non la so in realtà neppure io; era cachettico, il suo tumore era diffuso all'intero addome e il suo cuore ha smesso di battere.
Credo che con un carcinoma del pancreas si muoia così per lo più. Credo anche che se tu vuoi fare delle domande all'oncologa sia giusto tu gliele faccia.
Io comunicai la perdita di papà all'oncologa il giorno dopo; ma lei aveva seguito mio padre per due anni e lo conosceva (era stato uno dei tumori del pancreas che era andato meglio ed era affezionata a lui).

Per la questione psicologa, da noi ne venne una quando attivammo l'assistenza domiciliare. Venne una volta a casa ma non piacque molto a nessuno e non la cercammo più. Dopo la morte di mio padre io mi sono rivolta a una psicologa, ma l'ho fatto privatamente. è stato sicuramente un validissimo sostegno nel periodo del lutto e ancora oggi mi è di supporto.

quanto alla questione cure palliative/chemioterapia non so darti una risposta su cosa intendesse i medici. le terapie palliative per definizione sono rivolte a migliorare la qualità della vita e di certo non comprendono la chemioterapia.
Forse i medici intendevano che la chemioterapia non era finalizzata alla guarigione ma al contenimento nella malattia in modo da allungare la sopravvivenza.
Credo che anche questo vada chiesto a chi aveva in cura tua madre (se te la senti ovviamente).

Ancora condoglianze.
La Marinin
"Me l'hai insegnato tu
Che la felicità non è una colpa
E che puoi tornare a ridere ancora
Ancora una volta"
Brunori Sas
SerenaChio
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Re: Ricordo e domande dopo la morte di mia mamma

Messaggio da SerenaChio »

Grazie mille per queste risposte e per la condivisione della tua esperienza, mi aiuta molto. Sì credo che in effetti con la chemio intendessero allungare la vita, ma che fosse pacifico (a livello medico) che non potesse farla guarire. Io speravo comunque potesse vivere al meglio il più possibile, come è ovvio. A volte mi dico che sia stato meglio così, almeno non ha sofferto: a qualcosa dobbiamo pur appigliarci per non soccombere.
Per la questione supporto psicologico, credo mi rivolgerò anche io a qualcuno privatamente.
Grazie ancora, anche solo perché fa bene al cuore sentirsi meno sole. Un abbraccio
 


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