Voglia di smettere di vivere
Inviato: ven 1 ago 2025, 1:10
Ciao a tutti, non so se è la sezione giusta.
Mi chiamo Felice, Sono un ragazzo di 30 anni e il mese scorso ho perso prematuramente il mio papà all’età di 64 anni.
Mio padre ha avuto un lungo percorso e svariate patologie, molte delle quali scaturite a causa del suo vizio dell’alcol anni orsono.
Con noi è sempre stata una persona buona ma di poche parole, tutt’altro era fuori in compagnia, dove era brillante, più simpatico e spigliato.
Ha condiviso 47 anni con mia mamma che ha passato la sua vita ad accudirlo, nonostante non fosse riuscita a toglierli il vizio del bere, lo ha curato ed è stata un appiglio per lui per tantissimi anni, la sua vita era scandita ormai dalle sue visite, esami, pillole.
Mio papa a causa del suo vizio ha sviluppato una cirrosi con noduli al fegato (hcc), al termine del quale è stato preso per i capelli nell’aprile ‘23 e ha sostenuto il trapianto di fegato.
Successivamente al trapianto e alla lunga riabilitazione, qualche cellula tumorale purtroppo ha “riattecchito” causando un nuovo tumore al nuovo fegato con metastasi al peritoneo, ancora più aggressivo è terribile del precedente.
Ha fatto terapie con chemio in pillole ma gli hanno negato qualsiasi intervento chirurgico, unito al fatto che lui non si è mai voluto spostare dalla regione per altri consulti.
A giugno di quest’anno l’oncologa aveva sospeso la chemio, attivando l’Adi. Dopo pochi giorni a causa della cachessia neoplastica era già allettato.
Gli siamo stati accanto nei suoi ultimi —terribili—giorni, dove era incapace di mangiare senza rimettere, supplicava aiuto.
Si è spento penso a causa della cachessia e del deperimento generale. Ho ancora in mente le sue ultime frasi “aiutatemi” “sto morendo” “perché non muoio?” Che mi tornano in mente ogni sera.
Mio papa’ a causa della malattia si era spento, era sempre a letto, non voleva uscire, era fortemente depresso e passava il tempo su Tiktok.
Io da quel giorno non riesco a trovare più la pace e ho solo sensi di colpa, spettava a me convincerlo a spostarsi, a fare altri consulti prima, ero il figlio maschio più grande.
Penso sempre di aver gettato mia mamma nella solitudine e di non essere riuscito a salvare mio padre, mi sento sconfitto, annullato, perdente in tutto.
Il semplice entrare nella sua camera mi fa torcere le budella.
Ho una compagna che mi vuole bene, una mamma e una sorella, eppure da quel giorno non riesco a trovare sollievo, rifuggo il dolore, ho visto la morte in faccia e a volte penso che sia più semplice della vita stessa.
Vorrei soltanto smettere di soffrire senza però dare ulteriori sofferenze a quelle poche persone che mi vogliono bene. Oltretutto per lavoro ho disponibilità di un’arma che spesse volte penso sia l’unica cosa che può darmi sollievo smettendo di vivere e di soffrire.
Troverò mai Pace? Ed in che modo?
Era una persona di poche parole ma ora darei tutto quello che ho per una sua chiamata o per averlo ancora un po’ qui con me. L’assenza di una persona è devastante è più passa il tempo più mi sembra che peggiori.
Grazie per chi vorrà ascoltare questo grido di dolore.
Mi chiamo Felice, Sono un ragazzo di 30 anni e il mese scorso ho perso prematuramente il mio papà all’età di 64 anni.
Mio padre ha avuto un lungo percorso e svariate patologie, molte delle quali scaturite a causa del suo vizio dell’alcol anni orsono.
Con noi è sempre stata una persona buona ma di poche parole, tutt’altro era fuori in compagnia, dove era brillante, più simpatico e spigliato.
Ha condiviso 47 anni con mia mamma che ha passato la sua vita ad accudirlo, nonostante non fosse riuscita a toglierli il vizio del bere, lo ha curato ed è stata un appiglio per lui per tantissimi anni, la sua vita era scandita ormai dalle sue visite, esami, pillole.
Mio papa a causa del suo vizio ha sviluppato una cirrosi con noduli al fegato (hcc), al termine del quale è stato preso per i capelli nell’aprile ‘23 e ha sostenuto il trapianto di fegato.
Successivamente al trapianto e alla lunga riabilitazione, qualche cellula tumorale purtroppo ha “riattecchito” causando un nuovo tumore al nuovo fegato con metastasi al peritoneo, ancora più aggressivo è terribile del precedente.
Ha fatto terapie con chemio in pillole ma gli hanno negato qualsiasi intervento chirurgico, unito al fatto che lui non si è mai voluto spostare dalla regione per altri consulti.
A giugno di quest’anno l’oncologa aveva sospeso la chemio, attivando l’Adi. Dopo pochi giorni a causa della cachessia neoplastica era già allettato.
Gli siamo stati accanto nei suoi ultimi —terribili—giorni, dove era incapace di mangiare senza rimettere, supplicava aiuto.
Si è spento penso a causa della cachessia e del deperimento generale. Ho ancora in mente le sue ultime frasi “aiutatemi” “sto morendo” “perché non muoio?” Che mi tornano in mente ogni sera.
Mio papa’ a causa della malattia si era spento, era sempre a letto, non voleva uscire, era fortemente depresso e passava il tempo su Tiktok.
Io da quel giorno non riesco a trovare più la pace e ho solo sensi di colpa, spettava a me convincerlo a spostarsi, a fare altri consulti prima, ero il figlio maschio più grande.
Penso sempre di aver gettato mia mamma nella solitudine e di non essere riuscito a salvare mio padre, mi sento sconfitto, annullato, perdente in tutto.
Il semplice entrare nella sua camera mi fa torcere le budella.
Ho una compagna che mi vuole bene, una mamma e una sorella, eppure da quel giorno non riesco a trovare sollievo, rifuggo il dolore, ho visto la morte in faccia e a volte penso che sia più semplice della vita stessa.
Vorrei soltanto smettere di soffrire senza però dare ulteriori sofferenze a quelle poche persone che mi vogliono bene. Oltretutto per lavoro ho disponibilità di un’arma che spesse volte penso sia l’unica cosa che può darmi sollievo smettendo di vivere e di soffrire.
Troverò mai Pace? Ed in che modo?
Era una persona di poche parole ma ora darei tutto quello che ho per una sua chiamata o per averlo ancora un po’ qui con me. L’assenza di una persona è devastante è più passa il tempo più mi sembra che peggiori.
Grazie per chi vorrà ascoltare questo grido di dolore.