PER CHI PENSA DI NON FARCELA
Inviato: lun 6 ott 2014, 16:15
Ciao cerchietti,
qualche minuto di pausa che vorrei dedicare a ciascuno di voi.
Vedo tante persone nuove scrivere e altre che hanno scritto a lungo non scrivere più. Il denominatore comune è sempre e comunque uno, il desiderio di condividere un dolore, il più grande, quello che non si augura a nessuno. Leggo la disperazione nei messaggi di chi vede trascorrere il tempo senza poter riprendere a vivere e lo so, talvolta l'assenza di chi si ha così totalmente amato diventa insopportabile. Il tempo ha due volti, uno buono, quello che permette di avvolgere in una tenue nebbia i ricordi più dolorosi, e uno meno docile, quello che rievoca momenti ed aneddoti che si credevano dimenticati aumentando la consapevolezza dell'assenza. Per questo, spesso si ha l'impressione che il dolore aumenti anziché lenirsi col trascorrere del tempo. E tuttavia, ogni lacrima spesa nel dopo, ogni sofferenza che c'infliggiamo morsi dal senso di colpa di essere qui, e loro no, toglie senso alla nostra lotta. Piangere è naturale, alcuni dicono liberatorio. Per me non lo è mai stato. Il fatto di piangere non mi liberava da nulla, perché qui abbiamo tutti a che fare con esseri umani, essere amati, con i quali fino a qualche tempo prima parlavamo, discutevamo e litigavamo. Prima, quando il tempo era solo astrazione e non un calendario in cui segnare i giorni che restano all'addio. Poi, all'improvviso, da essere amati ci siamo trovati tra le mani una foto e un volto che sfuma i contorni, una voce che fatichiamo a ricordare e un peso enorme da gestire.
Ciascuno di noi sta passando o ha passato un calvario che mai nessuno vorrebbe per sé e per gli altri. Ciascuno di noi ha in sé una forza che solo il Cancro, per quanto maledetto sia, ha la forza di far sgorgare come acqua limpida di sorgente. Chi abbiamo amato in modo assoluto resta nell'anima e li rimarrà per sempre a ricordarci che quello che siamo oggi è frutto di quella battaglia impari e che pur impari, abbiamo affrontato armati di solo amore e speranza. Chi ci ha lasciato ora è guarito, restituito alla dignità che merita qualsiasi essere umano e vive in noi, nei nostri gesti, nelle lacrime che non riusciamo a fermare. Ma loro, i nostri eroi, quelle lacrime non le vogliono. Non ne hanno bisogno perché abbiamo dimostrato loro in vita quanto li amassimo combattendo al loro fianco. Ora, che i nostri guerrieri sono finalmente parte del tutto, ci vogliono vivi a vivere quella vita che è stata loro negata, ma che desiderano ardentemente per noi e per chi verrà. Quando pensiamo a loro, pensiamo a quanta sofferenza hanno patito in nome della vita e proprio in nome della vita, spetta a noi portare avanti un esempio che trasmetteremo ai nostri figli e loro ai loro figli affinché ciò che resti di questi coraggiosi esempi di coraggio e determinazione sia luce, forza e vita nel senso più puro del termine. E' un omaggio a chi è volato via, un omaggio che è vita stessa.
Vi abbraccio col cuore
Erika
qualche minuto di pausa che vorrei dedicare a ciascuno di voi.
Vedo tante persone nuove scrivere e altre che hanno scritto a lungo non scrivere più. Il denominatore comune è sempre e comunque uno, il desiderio di condividere un dolore, il più grande, quello che non si augura a nessuno. Leggo la disperazione nei messaggi di chi vede trascorrere il tempo senza poter riprendere a vivere e lo so, talvolta l'assenza di chi si ha così totalmente amato diventa insopportabile. Il tempo ha due volti, uno buono, quello che permette di avvolgere in una tenue nebbia i ricordi più dolorosi, e uno meno docile, quello che rievoca momenti ed aneddoti che si credevano dimenticati aumentando la consapevolezza dell'assenza. Per questo, spesso si ha l'impressione che il dolore aumenti anziché lenirsi col trascorrere del tempo. E tuttavia, ogni lacrima spesa nel dopo, ogni sofferenza che c'infliggiamo morsi dal senso di colpa di essere qui, e loro no, toglie senso alla nostra lotta. Piangere è naturale, alcuni dicono liberatorio. Per me non lo è mai stato. Il fatto di piangere non mi liberava da nulla, perché qui abbiamo tutti a che fare con esseri umani, essere amati, con i quali fino a qualche tempo prima parlavamo, discutevamo e litigavamo. Prima, quando il tempo era solo astrazione e non un calendario in cui segnare i giorni che restano all'addio. Poi, all'improvviso, da essere amati ci siamo trovati tra le mani una foto e un volto che sfuma i contorni, una voce che fatichiamo a ricordare e un peso enorme da gestire.
Ciascuno di noi sta passando o ha passato un calvario che mai nessuno vorrebbe per sé e per gli altri. Ciascuno di noi ha in sé una forza che solo il Cancro, per quanto maledetto sia, ha la forza di far sgorgare come acqua limpida di sorgente. Chi abbiamo amato in modo assoluto resta nell'anima e li rimarrà per sempre a ricordarci che quello che siamo oggi è frutto di quella battaglia impari e che pur impari, abbiamo affrontato armati di solo amore e speranza. Chi ci ha lasciato ora è guarito, restituito alla dignità che merita qualsiasi essere umano e vive in noi, nei nostri gesti, nelle lacrime che non riusciamo a fermare. Ma loro, i nostri eroi, quelle lacrime non le vogliono. Non ne hanno bisogno perché abbiamo dimostrato loro in vita quanto li amassimo combattendo al loro fianco. Ora, che i nostri guerrieri sono finalmente parte del tutto, ci vogliono vivi a vivere quella vita che è stata loro negata, ma che desiderano ardentemente per noi e per chi verrà. Quando pensiamo a loro, pensiamo a quanta sofferenza hanno patito in nome della vita e proprio in nome della vita, spetta a noi portare avanti un esempio che trasmetteremo ai nostri figli e loro ai loro figli affinché ciò che resti di questi coraggiosi esempi di coraggio e determinazione sia luce, forza e vita nel senso più puro del termine. E' un omaggio a chi è volato via, un omaggio che è vita stessa.
Vi abbraccio col cuore
Erika