mio padre
mio padre
ciao ha tutti, e' piu' di un anno che vi leggo, conosco le storie di tutti,.
mio papa' e' stato malato a lungo, tumore alla prostata, ha combattuto duramente per anni, con la sua forza e il suo coraggio. qualche mese fa, dopo che la malattia lo ha ridotto su una sedia a rotelle, senza forza e senza voce e' morto. il primo sentimento e' stato il sollievo, non riuscivo piu' a vederlo soffrire cosi', la malattia gli aveva tolto ogni autonomia, lui che era sempre stato un uomo superattivo, indipendente, di quelli che non si arrendono mai, la malattia si e' portata via anche lui.
il punto e' che adesso quando penso a lui, lo vedo sempre talmento vivo, lo vedo camminare in montagna, lo vedo come era da malato ma quando la malattia non lo aveva ancora sopraffatto, e mi viene una rabbia, una tristezza, mi manca da morire. allora per provare un po di sollievo devo cercare di ricordare le ultime settimane, quando non aveva piu' voce e forza, quando era coricato nel letto, quando temevo che quella lunga agonia sarebbe durata mesi. ma mi devo sforzare, perche' normalemnte i ricordi che mi vengono in mente sono di lui malato ma combattente, quando ancora c'era la speranza. e' come se avessi cancellato le ultime terribili settimane, ma in questo modo quello che e' accaduto sembra cosi ingiusto, cosi' inaspettato. questo sara' il primo natale senza di lui, e mi sembra cosi' assurdo che lui non ci sia piu', cosi' innaturale, nella mia mente lui sembra acora cosi vivo, i ricordi sono cosi chiari, non sbiaditi. a voi succede lo stesso?
se posso dare un consiglio a chi ha un parente malato, vi prego non arrendetevi mai, non perdete mai la speranza, combattete con tutte le forze, la morte e' irrimediabile, ma l'irrimediabilita' in tutta la sua potenza la si comprende solo dopo la morte, io non l'avevo compresa prima, o meglio l'avevo compresa solo razionalmente, ma non la potenza emotivita.
ciao a tutti.
mio papa' e' stato malato a lungo, tumore alla prostata, ha combattuto duramente per anni, con la sua forza e il suo coraggio. qualche mese fa, dopo che la malattia lo ha ridotto su una sedia a rotelle, senza forza e senza voce e' morto. il primo sentimento e' stato il sollievo, non riuscivo piu' a vederlo soffrire cosi', la malattia gli aveva tolto ogni autonomia, lui che era sempre stato un uomo superattivo, indipendente, di quelli che non si arrendono mai, la malattia si e' portata via anche lui.
il punto e' che adesso quando penso a lui, lo vedo sempre talmento vivo, lo vedo camminare in montagna, lo vedo come era da malato ma quando la malattia non lo aveva ancora sopraffatto, e mi viene una rabbia, una tristezza, mi manca da morire. allora per provare un po di sollievo devo cercare di ricordare le ultime settimane, quando non aveva piu' voce e forza, quando era coricato nel letto, quando temevo che quella lunga agonia sarebbe durata mesi. ma mi devo sforzare, perche' normalemnte i ricordi che mi vengono in mente sono di lui malato ma combattente, quando ancora c'era la speranza. e' come se avessi cancellato le ultime terribili settimane, ma in questo modo quello che e' accaduto sembra cosi ingiusto, cosi' inaspettato. questo sara' il primo natale senza di lui, e mi sembra cosi' assurdo che lui non ci sia piu', cosi' innaturale, nella mia mente lui sembra acora cosi vivo, i ricordi sono cosi chiari, non sbiaditi. a voi succede lo stesso?
se posso dare un consiglio a chi ha un parente malato, vi prego non arrendetevi mai, non perdete mai la speranza, combattete con tutte le forze, la morte e' irrimediabile, ma l'irrimediabilita' in tutta la sua potenza la si comprende solo dopo la morte, io non l'avevo compresa prima, o meglio l'avevo compresa solo razionalmente, ma non la potenza emotivita.
ciao a tutti.
Re: mio padre
mi farebbe piacere conoscere il decorso della malattia di tuo padre..per capire la tua esperienza...se ti va...grazie
un abbraccio
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Re: mio padre
Roberta, alla morte non c'è soluzione ed hai ragione si capisce, si comprende solo dopo che si è conosciuta, ti lascia un vuoto dentro, un dolore che non si sopporta, certi giorni sembra di scoppiare per questo dolore, ma devi, dobbiamo farci forza, io ho perso mio marito quattro mesi fa, aveva 52 anni, ha sofferto tanto anche lui,era costretto a letto non riusciva più a fare niente da solo, non parlava, è stato devastante vederlo così, ma quando se n'è andato è stato come perdere una parte di me, lo so è un discorso egoistico, ma io lo avrei voluto vicino anche così, perchè c'era, era con me, invece ora sono sola, dopo 32 anni insieme.
Io i ricordi di lui li ho molto chiari come dici tu, ma non riesco a ricordarlo quando stava bene, sempre e solo i giorni della malattia, l'ospedale, la chemioterapia, gli ultimi giorni......
Dobbiamo andare avanti Roberta, farci coraggio perchè loro avrebbero voluto questo, vederci forti e andare avanti anche per loro e ricordati il tuo papà ti è sempre vicino, coe prima, anzi forse di più!
Ti abbraccio forte
Io i ricordi di lui li ho molto chiari come dici tu, ma non riesco a ricordarlo quando stava bene, sempre e solo i giorni della malattia, l'ospedale, la chemioterapia, gli ultimi giorni......
Dobbiamo andare avanti Roberta, farci coraggio perchè loro avrebbero voluto questo, vederci forti e andare avanti anche per loro e ricordati il tuo papà ti è sempre vicino, coe prima, anzi forse di più!
Ti abbraccio forte
Re: mio padre
Anche a me è successo così. Nonostante la gravità della situazione e il precipitare degli eventi nell ultimo mese...la morte di mio padre riuscì cmq a cogliermi di sorpresa. Sapevo che era terminale dal momento stesso della diagnosi, ma ho dovuto e voluto credere altro per 9 mesi.
E nei mesi seguenti mi sono fatta la violenza di ricordare dettagliatamente come stava le ultime settimane..visto che la mia mente andava spontaneamente a prima..anche a quando era malato ma stava piuttosto bene..devo ricordarmi quei giorni tremendi per convincermi della necessità della morte. Io per me l avrei voluto in ogni modo per più tempo possibile..ma sarebbe stato egoismo. Io non avrei voluto stare un attimo di più come stava lui...e nel rispetto della vita , quando vita non è più ,ben venga la morte.
E nei mesi seguenti mi sono fatta la violenza di ricordare dettagliatamente come stava le ultime settimane..visto che la mia mente andava spontaneamente a prima..anche a quando era malato ma stava piuttosto bene..devo ricordarmi quei giorni tremendi per convincermi della necessità della morte. Io per me l avrei voluto in ogni modo per più tempo possibile..ma sarebbe stato egoismo. Io non avrei voluto stare un attimo di più come stava lui...e nel rispetto della vita , quando vita non è più ,ben venga la morte.
Re: mio padre
ciao, Chiarotta, sei riuscita a descrivere perfettamente quello che provo, e che io stessa non ero riuscita a spiegare. si tratta proprio di farmi violenza nel ricordare gli eventi dell'ultima settimana, e' terribile, e crudele. e' proprio una violenza, procurarsi un dolore atroce perche' altrimenti la morte non si spiega. sforzarsi di ripercorrere gli ultimi giorni, perche' la mia mente li rifiuta.
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