mio padre
Inviato: lun 24 nov 2014, 17:05
ciao ha tutti, e' piu' di un anno che vi leggo, conosco le storie di tutti,.
mio papa' e' stato malato a lungo, tumore alla prostata, ha combattuto duramente per anni, con la sua forza e il suo coraggio. qualche mese fa, dopo che la malattia lo ha ridotto su una sedia a rotelle, senza forza e senza voce e' morto. il primo sentimento e' stato il sollievo, non riuscivo piu' a vederlo soffrire cosi', la malattia gli aveva tolto ogni autonomia, lui che era sempre stato un uomo superattivo, indipendente, di quelli che non si arrendono mai, la malattia si e' portata via anche lui.
il punto e' che adesso quando penso a lui, lo vedo sempre talmento vivo, lo vedo camminare in montagna, lo vedo come era da malato ma quando la malattia non lo aveva ancora sopraffatto, e mi viene una rabbia, una tristezza, mi manca da morire. allora per provare un po di sollievo devo cercare di ricordare le ultime settimane, quando non aveva piu' voce e forza, quando era coricato nel letto, quando temevo che quella lunga agonia sarebbe durata mesi. ma mi devo sforzare, perche' normalemnte i ricordi che mi vengono in mente sono di lui malato ma combattente, quando ancora c'era la speranza. e' come se avessi cancellato le ultime terribili settimane, ma in questo modo quello che e' accaduto sembra cosi ingiusto, cosi' inaspettato. questo sara' il primo natale senza di lui, e mi sembra cosi' assurdo che lui non ci sia piu', cosi' innaturale, nella mia mente lui sembra acora cosi vivo, i ricordi sono cosi chiari, non sbiaditi. a voi succede lo stesso?
se posso dare un consiglio a chi ha un parente malato, vi prego non arrendetevi mai, non perdete mai la speranza, combattete con tutte le forze, la morte e' irrimediabile, ma l'irrimediabilita' in tutta la sua potenza la si comprende solo dopo la morte, io non l'avevo compresa prima, o meglio l'avevo compresa solo razionalmente, ma non la potenza emotivita.
ciao a tutti.
mio papa' e' stato malato a lungo, tumore alla prostata, ha combattuto duramente per anni, con la sua forza e il suo coraggio. qualche mese fa, dopo che la malattia lo ha ridotto su una sedia a rotelle, senza forza e senza voce e' morto. il primo sentimento e' stato il sollievo, non riuscivo piu' a vederlo soffrire cosi', la malattia gli aveva tolto ogni autonomia, lui che era sempre stato un uomo superattivo, indipendente, di quelli che non si arrendono mai, la malattia si e' portata via anche lui.
il punto e' che adesso quando penso a lui, lo vedo sempre talmento vivo, lo vedo camminare in montagna, lo vedo come era da malato ma quando la malattia non lo aveva ancora sopraffatto, e mi viene una rabbia, una tristezza, mi manca da morire. allora per provare un po di sollievo devo cercare di ricordare le ultime settimane, quando non aveva piu' voce e forza, quando era coricato nel letto, quando temevo che quella lunga agonia sarebbe durata mesi. ma mi devo sforzare, perche' normalemnte i ricordi che mi vengono in mente sono di lui malato ma combattente, quando ancora c'era la speranza. e' come se avessi cancellato le ultime terribili settimane, ma in questo modo quello che e' accaduto sembra cosi ingiusto, cosi' inaspettato. questo sara' il primo natale senza di lui, e mi sembra cosi' assurdo che lui non ci sia piu', cosi' innaturale, nella mia mente lui sembra acora cosi vivo, i ricordi sono cosi chiari, non sbiaditi. a voi succede lo stesso?
se posso dare un consiglio a chi ha un parente malato, vi prego non arrendetevi mai, non perdete mai la speranza, combattete con tutte le forze, la morte e' irrimediabile, ma l'irrimediabilita' in tutta la sua potenza la si comprende solo dopo la morte, io non l'avevo compresa prima, o meglio l'avevo compresa solo razionalmente, ma non la potenza emotivita.
ciao a tutti.