Aiutiamo noi stessi- La storia di Fausto e Roberto
Aiutiamo noi stessi- La storia di Fausto e Roberto
Fausto e Roberto, vorrei che foste qui al mio fianco in questo momento perché sto per scrivere di voi e dell’amicizia che ci ha legato per tanti anni.
Ci conoscevamo fin dall'infanzia, quando, finita la scuola giocavamo al pallone nel campetto vicino a casa. Le superiori , gli esami di maturità “vissuti” insieme, e poi ognuno per sé nei rispettivi lavori
Un fugace incontro nel giorno dei nostri matrimoni e poi lunghi periodi di assoluto silenzio
Due anni or-sono, un po’ per curiosità e un po’ per nostalgia , ho telefonato ad entrambi per ritrovarci e rivivere insieme i bei tempi passati.
Li ho rivisti con piacere , dopo esserci riconosciuti con qualche difficoltà per gli anni “vissuti” sui rispettivi volti. E’ stato un pomeriggio in parte allegro nel corso del quale ci siamo raccontati le rispettive avventure. Purtroppo ho anche appreso due notizie che mi hanno “letteralmente stordito”.
Entrambi erano stati colpiti dal cancro e tuttora erano impegnati nella loro battaglia per sconfiggere la malattia . Un aspetto curioso era che lavoravano nella stessa azienda, svolgevano lo stesso lavoro e, più o meno nello stesso periodo, ad entrambi, era stato diagnosticato lo stesso tipo di malattiia.
Da quel giorno ci siamo incontrati periodicamente , a seguito di una mia esplicita richiesta in tal senso . Dissi loro che dovevamo frequentarci di più per vivere , se possibile, delle nuove esperienze insieme ma in realtà , feci quella proposta perché sentivo, dentro di me, un forte desiderio di aiutarli, anche se non sapevo ancora in quale modo
Il mio aiuto si concretizzò nel l’ organizzare momenti di incontro, di relax, di svago e di aiuto fisico e psicologico, per superare le crescenti difficoltà di entrambi.
Il modo di affrontare la malattia da parte di Fausto e di Roberto era completamente diverso
Fausto era decisamente atterrito da ciò che stava accadendo dentro di lui e questa preoccupazione incideva terribilmente sullo suo umore. Era quasi sempre cupo, a volte scontroso e poco propenso a confidare le sue paure. Nonostante i miei sforzi, il suo pessimismo sulla vita e sulle sue possibilità di uscire dell’attuale situazione , era costante e globale
Mi colpì soprattutto il fatto che quando vedeva la televisione, leggeva un libro oppure parlava con una persona, in realtà non faceva nessuna delle tre cose. Continuava a lavorare con la mente sulla sua malattia e sui veri o presunti disturbi fisici attuali e futuri. Consultava Internet quasi giornalmente e il suo atteggiamento era in parte influenzato dalle notizie/informazioni che trovava sulla sua malattia.
Roberto era l’opposto; gioviale, canterino , un tipo da cabaret con la battuta pronta. Anche lui era preoccupato ma non faceva trasparire il suo stato d’animo. Combatteva “ i brutti pensieri” con il gioco, le barzellette, il ballo, le canzoni.
La sua filosofia era:
• se mi diranno che si può fare qualcosa per superare il mio male , perché devo preoccuparmi e angosciarmi se questa situazione può essere tranquillamente risolta?
• se mi diranno che non possono fare nulla perché, anche in questo caso, devo sprecare il tempo a preoccuparmi sapendo che, comunque, non si può fare nulla?
Naturalmente anche lui ha i suoi momenti di crisi e di sconforto
Purtroppo Fausto ci ha lasciato a Marzo di quest’anno mentre Roberto è qui con noi e continua con impegno a lottare contro la sua malattia
Sembra che pensare positivo e non abbandonare mai la strada delle fiducia e della speranza , anche quando certe situazioni sembrano veramente difficili, ha giocato e sta giocando un ruolo fondamentale per Roberto
Quindi “non gettate mai la spugna”, cercate di credere nel futuro e nella possibilità di migliorare
E ogni tanto nell’arco della giornata, se ci riuscite, ……. “buttateci” dentro un “ sorriso”
Un sorriso , forse, può veramente allungare la vita
Franco
Ci conoscevamo fin dall'infanzia, quando, finita la scuola giocavamo al pallone nel campetto vicino a casa. Le superiori , gli esami di maturità “vissuti” insieme, e poi ognuno per sé nei rispettivi lavori
Un fugace incontro nel giorno dei nostri matrimoni e poi lunghi periodi di assoluto silenzio
Due anni or-sono, un po’ per curiosità e un po’ per nostalgia , ho telefonato ad entrambi per ritrovarci e rivivere insieme i bei tempi passati.
Li ho rivisti con piacere , dopo esserci riconosciuti con qualche difficoltà per gli anni “vissuti” sui rispettivi volti. E’ stato un pomeriggio in parte allegro nel corso del quale ci siamo raccontati le rispettive avventure. Purtroppo ho anche appreso due notizie che mi hanno “letteralmente stordito”.
Entrambi erano stati colpiti dal cancro e tuttora erano impegnati nella loro battaglia per sconfiggere la malattia . Un aspetto curioso era che lavoravano nella stessa azienda, svolgevano lo stesso lavoro e, più o meno nello stesso periodo, ad entrambi, era stato diagnosticato lo stesso tipo di malattiia.
Da quel giorno ci siamo incontrati periodicamente , a seguito di una mia esplicita richiesta in tal senso . Dissi loro che dovevamo frequentarci di più per vivere , se possibile, delle nuove esperienze insieme ma in realtà , feci quella proposta perché sentivo, dentro di me, un forte desiderio di aiutarli, anche se non sapevo ancora in quale modo
Il mio aiuto si concretizzò nel l’ organizzare momenti di incontro, di relax, di svago e di aiuto fisico e psicologico, per superare le crescenti difficoltà di entrambi.
Il modo di affrontare la malattia da parte di Fausto e di Roberto era completamente diverso
Fausto era decisamente atterrito da ciò che stava accadendo dentro di lui e questa preoccupazione incideva terribilmente sullo suo umore. Era quasi sempre cupo, a volte scontroso e poco propenso a confidare le sue paure. Nonostante i miei sforzi, il suo pessimismo sulla vita e sulle sue possibilità di uscire dell’attuale situazione , era costante e globale
Mi colpì soprattutto il fatto che quando vedeva la televisione, leggeva un libro oppure parlava con una persona, in realtà non faceva nessuna delle tre cose. Continuava a lavorare con la mente sulla sua malattia e sui veri o presunti disturbi fisici attuali e futuri. Consultava Internet quasi giornalmente e il suo atteggiamento era in parte influenzato dalle notizie/informazioni che trovava sulla sua malattia.
Roberto era l’opposto; gioviale, canterino , un tipo da cabaret con la battuta pronta. Anche lui era preoccupato ma non faceva trasparire il suo stato d’animo. Combatteva “ i brutti pensieri” con il gioco, le barzellette, il ballo, le canzoni.
La sua filosofia era:
• se mi diranno che si può fare qualcosa per superare il mio male , perché devo preoccuparmi e angosciarmi se questa situazione può essere tranquillamente risolta?
• se mi diranno che non possono fare nulla perché, anche in questo caso, devo sprecare il tempo a preoccuparmi sapendo che, comunque, non si può fare nulla?
Naturalmente anche lui ha i suoi momenti di crisi e di sconforto
Purtroppo Fausto ci ha lasciato a Marzo di quest’anno mentre Roberto è qui con noi e continua con impegno a lottare contro la sua malattia
Sembra che pensare positivo e non abbandonare mai la strada delle fiducia e della speranza , anche quando certe situazioni sembrano veramente difficili, ha giocato e sta giocando un ruolo fondamentale per Roberto
Quindi “non gettate mai la spugna”, cercate di credere nel futuro e nella possibilità di migliorare
E ogni tanto nell’arco della giornata, se ci riuscite, ……. “buttateci” dentro un “ sorriso”
Un sorriso , forse, può veramente allungare la vita
Franco
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
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- Iscritto il: mer 15 lug 2015, 21:30
Re: Aiutiamo noi stessi- La storia di Fausto e Roberto
Non ho parole se non per dirti "grazie".
Alessandra
Alessandra
Re: Aiutiamo noi stessi- La storia di Fausto e Roberto
Bella storia ,educativa .Il fatto che Fausto non ce l'fatta non possiamo darglie ne una colpa . Purtroppo il carattere non si conquista o ce l'hai o no.Come don Abbondio nei promessi sposi che il coraggio non poteva acquisirlo perché nessuno poteva donarglielo.Se non ce l "hai Non ce niente da fare.
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Re: Aiutiamo noi stessi- La storia di Fausto e Roberto
Non credo si volesse parlare del carattere..che, volendo, in date situazioni si può modificare. Se si vuole però..
Credo che Franco volesse dire che dobbiamo aiutarci, aiutare noi stessi (appunto il titolo) in primo luogo. Ma non é affatto semplice in queste situazioni..farsi aiutare, allora. Non chiudersi. Non so..mi sembra sia così.
Credo che Franco volesse dire che dobbiamo aiutarci, aiutare noi stessi (appunto il titolo) in primo luogo. Ma non é affatto semplice in queste situazioni..farsi aiutare, allora. Non chiudersi. Non so..mi sembra sia così.
Re: Aiutiamo noi stessi- La storia di Fausto e Roberto
Brava Ale
come al solito " sei grande" ed hai colpito nel segno.
Hai correttamente interpretato il mio pensiero/messaggio.
Non avevo dubbi !
Un abbraccio
Franco
come al solito " sei grande" ed hai colpito nel segno.
Hai correttamente interpretato il mio pensiero/messaggio.
Non avevo dubbi !
Un abbraccio
Franco
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Re: Aiutiamo noi stessi- La storia di Fausto e Roberto
Bel messaggio:):):)
Re: Aiutiamo noi stessi- La storia di Fausto e Roberto
Grazie Franco
Re: Aiutiamo noi stessi- La storia di Fausto e Roberto
"Aiutiamo noi stessi"
spronandoCi sempre e comunque
davanti alle "difficoltà" che la vita quotidiana ci sbatte addosso..
..piccoli granellini di sabbia o enormi macigni che siano;
ragazzi FORZA . FORZA e ancora forza.
spronandoCi sempre e comunque
davanti alle "difficoltà" che la vita quotidiana ci sbatte addosso..
..piccoli granellini di sabbia o enormi macigni che siano;
ragazzi FORZA . FORZA e ancora forza.
Monik
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