A Luglio 2015 decido di portare mio figlio e mia moglie ad un controllo sui nei che hanno e siccome anche io sono pieno di nei (direi come un cielo stellato), decido per la prima volta di fare anche io il controllo.
Dal controllo sembra che loro siano a posto mentre per me viene segnalato un neo sulla schiena che sarebbe meglio far subito controllare tramite Biopsia. Nel giro di tre giorni sono in chirurgia. La settimana successiva mi viene diagnosticato un Melanoma a cellule balloniformi livello III di Clark spesso 0,5 mm. Non sono presenti mitosi visibili ed i margini di exeresi sono esenti da Neoplasia.
Sembra che sia stato molto fortunato. Lo spessore del Melanoma é un indice importante per capire la pericolosità del tumore ed il fatto che fosse di mezzo millimetro dava buone indicazioni sulla rarità di un eventuale metastasi con probabile prognosi infausta.
Il chirurgo oncologo mi dice di andare tranquillamente in vacanza e che al mio ritorno (tre settimane) sarei dovuto essere operato di nuovo per allargare l'asportazione di cute secondo protocollo standard.
Vacanze pensierose, piene delle inevitabili ricerche su internet (per le malattie é una fonte piena di elementi che ti buttano giù veramente). Un altalena di emozioni positive e negative e lavorando nell'ambiente e conoscendo il Melanoma ne avevo ben donde. Comunque pensieroso ma non preoccupato di/da morire.
Rientro a Roma ed il giorno dopo mi opero nuovamente. Day Hospital con analisi del sangue e CT Scan Total Body. In pratica di fotografano tutto il corpo per vedere se ci sono metastasi. Il referto è negativo (nel senso positivo dell'esito) il che significa che non ci sono focolai in attività nel cervello, polmoni, fegato etc..
Entro in sala operatoria. Devono andare in profondità e l'anestesia locale non basta, quindi, con mio disappunto, mi addormentano (neanche me ne sono accorto). Mi risveglio e dopo qualche ora sono di nuovo a casa. All'operazione c'era anche un chirurgo plastico per cercare di contenere gli effetti della losanga che mi hanno asportato.
La cicatrizzazione è lentissima, dolorosa e fastidiosa e passo 10 giorni di grande nervosismo anche perché si era in attesa che l'anatomo patologo desse il responso, arrivato ieri, sulla presenza o meno di cellule del melanoma in giro nei contorni dell'iniziale neo. Fortunatamente (mai parola fu più azzeccata in questa storia) i tessuti non hanno dato riscontro della presenza di cellule del melanoma.
Per concludere in circa due mesi e mezzo tutto dovrebbe essere finito.
Cosa ho imparato.
A. Che sono una persona molto fortunata
B. Che la visita dermatologica per i nei va fatta sin da giovani e che non bisogna esporsi al sole nel modo scellerato in cui ho fatto sempre io.
C. Che bisogna informarsi e conoscere il proprio corpo e saperlo ascoltare
D. Che non bisogna mai farsi buttare giù dalle brutte notizie
E. Che ogni esperienza è un arricchimento personale
F. Che bisogna condividere con gli altri perché si possa realmente dare una mano.
G. Che tutti hanno bisogno di aiuto
H. Che ogni 4 mesi per i prossimi due anni dovrò fare dei controlli dermatologici in quanto soggetto a rischio (io produco Melanomi......)
Max
da Maxpizzetto - il mio Melanoma
da Maxpizzetto - il mio Melanoma
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”