Ciao RobertoFranco953 ha scritto:Fausto e Roberto, vorrei che foste qui al mio fianco in questo momento perché sto per scrivere di voi e dell’amicizia che ci ha legato per tanti anni.
Ci conoscevamo fin dall'infanzia, quando, finita la scuola giocavamo al pallone nel campetto vicino a casa. Le superiori , gli esami di maturità “vissuti” insieme, e poi ognuno per sé nei rispettivi lavori
Un fugace incontro nel giorno dei nostri matrimoni e poi lunghi periodi di assoluto silenzio
Due anni or-sono, un po’ per curiosità e un po’ per nostalgia , ho telefonato ad entrambi per ritrovarci e rivivere insieme i bei tempi passati.
Li ho rivisti con piacere , dopo esserci riconosciuti con qualche difficoltà per gli anni “vissuti” sui rispettivi volti. E’ stato un pomeriggio in parte allegro nel corso del quale ci siamo raccontati le rispettive avventure. Purtroppo ho anche appreso due notizie che mi hanno “letteralmente stordito”.
Entrambi erano stati colpiti dal cancro e tuttora erano impegnati nella loro battaglia per sconfiggere la malattia . Un aspetto curioso era che lavoravano nella stessa azienda, svolgevano lo stesso lavoro e, più o meno nello stesso periodo, ad entrambi, era stato diagnosticato lo stesso tipo di malattiia.
Da quel giorno ci siamo incontrati periodicamente , a seguito di una mia esplicita richiesta in tal senso . Dissi loro che dovevamo frequentarci di più per vivere , se possibile, delle nuove esperienze insieme ma in realtà , feci quella proposta perché sentivo, dentro di me, un forte desiderio di aiutarli, anche se non sapevo ancora in quale modo
Il mio aiuto si concretizzò nel l’ organizzare momenti di incontro, di relax, di svago e di aiuto fisico e psicologico, per superare le crescenti difficoltà di entrambi.
Il modo di affrontare la malattia da parte di Fausto e di Roberto era completamente diverso
Fausto era decisamente atterrito da ciò che stava accadendo dentro di lui e questa preoccupazione incideva terribilmente sullo suo umore. Era quasi sempre cupo, a volte scontroso e poco propenso a confidare le sue paure. Nonostante i miei sforzi, il suo pessimismo sulla vita e sulle sue possibilità di uscire dell’attuale situazione , era costante e globale
Mi colpì soprattutto il fatto che quando vedeva la televisione, leggeva un libro oppure parlava con una persona, in realtà non faceva nessuna delle tre cose. Continuava a lavorare con la mente sulla sua malattia e sui veri o presunti disturbi fisici attuali e futuri. Consultava Internet quasi giornalmente e il suo atteggiamento era in parte influenzato dalle notizie/informazioni che trovava sulla sua malattia.
Roberto era l’opposto; gioviale, canterino , un tipo da cabaret con la battuta pronta. Anche lui era preoccupato ma non faceva trasparire il suo stato d’animo. Combatteva “ i brutti pensieri” con il gioco, le barzellette, il ballo, le canzoni.
La sua filosofia era:
• se mi diranno che si può fare qualcosa per superare il mio male , perché devo preoccuparmi e angosciarmi se questa situazione può essere tranquillamente risolta?
• se mi diranno che non possono fare nulla perché, anche in questo caso, devo sprecare il tempo a preoccuparmi sapendo che, comunque, non si può fare nulla?
Naturalmente anche lui ha i suoi momenti di crisi e di sconforto
Purtroppo Fausto ci ha lasciato a Marzo di quest’anno mentre Roberto è qui con noi e continua con impegno a lottare contro la sua malattia
Sembra che pensare positivo e non abbandonare mai la strada delle fiducia e della speranza , anche quando certe situazioni sembrano veramente difficili, ha giocato e sta giocando un ruolo fondamentale per Roberto
Franco
oggi alle 17 , dopo tre giorni di coma farmacologico, te ne sei andato in silenzio, come avevi più volte auspicato, per non disturbare nessuno perché consideravi il tumore una “cosa” completamente tua , che non doveva pesare sul morale di altri
Amici fin dall’infanzia. Ci chiamavano “I tre dell’ AveMaria “. Tu, Fausto ed io.
Stesso stabile, stesso cortile, stessa scala e stessa scuola, poi il militare e il matrimonio che ci ha allontanati per un lungo periodo. Ci siamo ritrovati lo scorso anno e il “male” aveva già assalito i tuoi polmoni facendoti ansimare sia di giorno che di notte.
Un anno fatto di risate, pianti,istanti di euforia e momenti di scoramento. Un male che sembrava finalmente superato e che ,dopo una breve pausa, è ritornato più “cattivo e aggressivo” di prima.
Ricordo ancora i pomeriggi trascorsi insieme a ricordare i bei tempi passati e ad accennare le canzoni della nostra gioventù. Ogni tanto quel forte dolore al petto che ti faceva piegare in due ma che riuscivi a superare con le tue battute spiritose
Te ne sei andato fisicamente ma rimani dentro di me , vicino al mio cuore. A volte avevi un caratteraccio, lo dicevi sempre ma, eri schietto, vero, forte e pronto ad aiutare tutti... non te ne andrai mai, la tua risata sonora la sento ancora così come sento ancora, la tua voce che mi sussurra “Sono tifoso dell’Inter e di tutte le squadre avversarie che a turno incontrano Milan e Juve”
Ti attendeva la prova più difficile, non l'hai vinta con il corpo ma.... hai dato tutto fino in fondo con immensa dignità, ancora grazie per la tua lunga amicizia , con il cuore spezzato e la rabbia che serra la gola.... ti sorrido, perché volevi questo, e ti dico che tra le stelle sarai la stella più luminosa... guardaci da lassù, in ognuno di noi vedrai qualcosa di te, grazie ancora Roberto..
Franco