Allora voglio condividere la mia storia e magari anche prendermi le mie colpe di egoismo...
Mi chiamo Fabio, anche se qualcuno mi conosce con il nome di Ale, ho 21 anni.
La mia storia inizia quando una ragazza, malata di cancro allo stomaco, diventa la mia migliore amica. Alessandra, una persona davvero fantastica, fino ad allora non avevo mai considerato il problema troppo seriamente, ero un 17enne che faceva la sua vita.
Da quel giorno quella vita cambiò, provai a starle il più vicino possibile e cercavo di tenerla su di morale, non so quanto le fossi davvero d'aiuto, però provavo a metterci tutto me stesso.
Al compiere dei miei 18 anni destino volle che al mio migliore amico venne diagnosticata una leucemia acuta.
Erano le persone a cui tenevo di più al mondo e vederle soffrire era per me il peggiore dei mali, decisi che avrei dedicato il mio tempo, i mio soldi e se fosse servito la mia stessa vita a loro.
Partecipavo ad ogni visita, mi interessavo come i loro familiari, mi feci dare donazioni in denaro da vicini, amici, compagni di scuola e sopratutto cercai di farmi il più possibile amicizie nell'ambito medico.
Per fortuna uno tra i miei zii era un importante manager di una società internazionale, lo sfruttai per informarmi anche di come le cose andavano all'estero. Trovai due lavori per guadagnare i soldi che sarebbero serviti per portarli all'estero. Insomma, come si dice la speranza è l'ultima a morire.
Decidemmo che il posto migliore erano gli USA, ma ben presto fu chiara una cosa, servivano davvero troppi soldi per tutti e due.
Le loro famiglie non navigavano nell'oro e la mia situazione economica era decisamente più favorevole, ma comunque non abbastanza.
Venuta fuori questa terribile verità la mia migliore amica decise di lasciarsi andare del tutto, si fece morire..
Fu la cosa più dolorosa della mia vita, ma ora i soldi bastavano e diedi il mio contributo a portare il mio amico negli USA, con le cure più care che riuscii a permettermi. Oggi, grazie a tanto dolore e tanti sacrifici il mio amico è finito in un programma sperimentale e sembra non siano più presenti cellule tumorali.
Ma entrambi viviamo con l'amaro in bocca, la nostra amica non era una stupida, si è lasciata morire per permettere di salvare qualcun altro e non passa giorno che io non mi penta di aver fatto di più.
La sua mancanza ha lasciato un vuoto nello nostre vite che mai potrà essere colmato, solo il rimorso che dovevo fare di più..
Il senso di colpa..
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Re: Il senso di colpa..
Questa storia mi sembra un fake.
Re: Il senso di colpa..
Condivido Mara.
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