Si può sorridere anche durante la Chemioterapia
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Si può sorridere anche durante la Chemioterapia
Ciao a tutti. Sono una nuova iscritta e ringrazio il forum di avermi accolta.
Mi chiamo Daniela e anche io, nel 2014, ho subito un carcinoma ovarico, II Stadio,
con asportazione di utero e ovaie a soli 42. I medici mi dissero in età precoce.
Solitamente dopo la menopausa compare, se deve comparire, come è accaduto a mia madre, a 65 anni.
Durante la mia chemio adiuvante lottava anche mio padre contro un linfoma di Burkitt. Purtroppo lui
non è riuscito a sopravvivere. La chemio, ad una certa età non ha molti effetti anche perché il dosaggio
non può essere somministrato troppo alto, come invece può essere nei bambini... in quanto giovanissimi e più forti.
Inoltre la sofferenza a causa delle amicizie. Quelle che pensavi fossero amicizie ed invece ti abbandonano o ti
fanno sentire male a causa di un linguaggio e di un comportamento non proprio piacevole.
Un esempio? Su facebook postavo una foto che ritraeva orgogliosa la mia non chioma, durante la chemio, come
gesto di condivisione, per sentirmi meno sola e, tra tante frasi di solidarietà, arriva la frase "Mamma mia quanto la
fai lunga per quattro peli che hai perso". Non si può dire una cosa del genere ad una donna in chemio.
Rispetto il punto di vista di tutti ma bisognerebbe riflettere prima di dire o anche pensare certe cose.
Alla fine sapete che ho fatto? Ho imparato a fregarmene e a svagarmi il più possibile ma soprattutto a pensare
ancora di più agli altri, al volontariato. Ho iniziato a scrivere, è nato un libro e ora ne sto concludendo un altro,
ho imparato a manifestare più nettamente la mia passione per
la fotografia, per il canto, per i video. La rete aiuta tantissimo, un'oasi, se usata bene, di spensieratezza e di condivisione.
Sono passati due anni e ora sono sotto controllo; ieri ho appena affrontato un test di genetica di cui vi parlerò in un
altro topic con un video che vorrei condividere dove chiederei la vostra opinione.
Una cosa che mi fa veramente bene, in primis per me, sono i miei shooting fotografici
che organizzo a Genova, gratuiti... dedicati alle donne come me ma anche agli uomini... trucchiamo e scatto foto
alle donne perché? Per un momento di spensieratezza, per un sorriso, per vicinanza nel dramma. Scatto foto a tutti:
amici, parenti, donne in chemio perché non vorrei mai puntare il dito su nessuno.
Così ho imparato a non rimuginare anzi, nel dramma, a divertirmi. Non è facile, ma si può provare!
I medici devono salvarci, noi abbiamo il compito di divertirci e di giocare: tutto questo l'ho imparato da un
bambino di 4 anni che stava affrontando una chemioterapia. Giocava, era triste solo durante il dolore ma dopo per lui esisteva solo il gioco!
Non rimuginava, come spesso noi adulti tendiamo a fare!
Mi chiamo Daniela e anche io, nel 2014, ho subito un carcinoma ovarico, II Stadio,
con asportazione di utero e ovaie a soli 42. I medici mi dissero in età precoce.
Solitamente dopo la menopausa compare, se deve comparire, come è accaduto a mia madre, a 65 anni.
Durante la mia chemio adiuvante lottava anche mio padre contro un linfoma di Burkitt. Purtroppo lui
non è riuscito a sopravvivere. La chemio, ad una certa età non ha molti effetti anche perché il dosaggio
non può essere somministrato troppo alto, come invece può essere nei bambini... in quanto giovanissimi e più forti.
Inoltre la sofferenza a causa delle amicizie. Quelle che pensavi fossero amicizie ed invece ti abbandonano o ti
fanno sentire male a causa di un linguaggio e di un comportamento non proprio piacevole.
Un esempio? Su facebook postavo una foto che ritraeva orgogliosa la mia non chioma, durante la chemio, come
gesto di condivisione, per sentirmi meno sola e, tra tante frasi di solidarietà, arriva la frase "Mamma mia quanto la
fai lunga per quattro peli che hai perso". Non si può dire una cosa del genere ad una donna in chemio.
Rispetto il punto di vista di tutti ma bisognerebbe riflettere prima di dire o anche pensare certe cose.
Alla fine sapete che ho fatto? Ho imparato a fregarmene e a svagarmi il più possibile ma soprattutto a pensare
ancora di più agli altri, al volontariato. Ho iniziato a scrivere, è nato un libro e ora ne sto concludendo un altro,
ho imparato a manifestare più nettamente la mia passione per
la fotografia, per il canto, per i video. La rete aiuta tantissimo, un'oasi, se usata bene, di spensieratezza e di condivisione.
Sono passati due anni e ora sono sotto controllo; ieri ho appena affrontato un test di genetica di cui vi parlerò in un
altro topic con un video che vorrei condividere dove chiederei la vostra opinione.
Una cosa che mi fa veramente bene, in primis per me, sono i miei shooting fotografici
che organizzo a Genova, gratuiti... dedicati alle donne come me ma anche agli uomini... trucchiamo e scatto foto
alle donne perché? Per un momento di spensieratezza, per un sorriso, per vicinanza nel dramma. Scatto foto a tutti:
amici, parenti, donne in chemio perché non vorrei mai puntare il dito su nessuno.
Così ho imparato a non rimuginare anzi, nel dramma, a divertirmi. Non è facile, ma si può provare!
I medici devono salvarci, noi abbiamo il compito di divertirci e di giocare: tutto questo l'ho imparato da un
bambino di 4 anni che stava affrontando una chemioterapia. Giocava, era triste solo durante il dolore ma dopo per lui esisteva solo il gioco!
Non rimuginava, come spesso noi adulti tendiamo a fare!
Re: Si può sorridere anche durante la Chemioterapia
Ciao daniela
anch'io amo la fotografia e sono volontario presso un ospedale di Milano. Attualmente sono nel reparto oncologico al fianco di coloro che soffrono
Hai ragione bisogna anche divertirsi cercando di non rimuginare pensieri e preoccupazioni che ci fanno stare male.
La fotografia mi ha aiutato ad uscire dal dolore della morte di mio padre per un tumore alla spina dorsale e il volontariato mi stà insegnando ad affrontare con più calma la situazione di mia moglie, con un tumore decisamente aggressivo, e di mio nipote, di un anno, con il tumore di Wilms di recente operato e sottoposto al trattamento di chemioterapia.
Purtroppo anche nei bambini è necessario dosare la quantità e il tipo di farmaci utilizzati per la chemioterapia e questo per allergie, intolleranze o per valori di alcuni esami inferiori ai livelli normali. A volte, quindi, il dosaggio della chemio deve essere limitato e calibrato per evitare effetti che possono anche mettere in pericolo la vita stessa dei malati
Ma , purtroppo, anche questa è vita e bisogna cercare di accettarla e di affrontare i diversi problemi con decisione ed impegno contando soprattutto, sui medici, sulle cure ma anche , e soprattutto, sulla forza di spirito e di reazione di coloro che sono aggrediti da questa malattia.
Io parto sempre dal presupposto che la mia famiglia è fortunata perchè ,operando in ospedale ed in particolare in oncologia, ci si accorge quanti casi disperati esistono.
Giovani di 20/25 anni, ricoverati, ai quali offro la mia disponibilità per parlare, sfogarsi, confidarsi e poi, ripassando il giorno dopo, trovi il letto vuoto e rifatto di nuovo e così capisci che una nuova anima se ne andata in cielo
Ho avuto qualche esperienza anche in pediatria oncologica e qui la situazione è ancora più dura e terribile. Bambini operati al cervello oppure distrutti dai trattamenti ai quali vengono sottoposti
Ma la medaglia non è sempre e comunque nera esiste anche la parte bianca
La parte forse più bella e ugualmente commovente, del bambino, del giovane, dell'anziano che vengono dimessi perchè la cura stà avendo effetto e quindi possono continuare il trattamento con visite periodiche all'ospedale
Questa è la parte che mi fa credere nella SPERANZA ,che ognuno di noi deve portasi dentro, di riuscire a conviverel, e anche a guarire, dal tumore
E' una lotta lunga e dura piena di sofferenza ma che può portare a sconfiggere il nostro peggior nemico
Sugli amici e sulle loro parole poco convenienti voglio solo ripetere una frase ormai nota a tutti ma sempre vera : " Dagli amici mi guardi Iddio che ai nemici ci penso io".
Un abbraccio cara
Franco
anch'io amo la fotografia e sono volontario presso un ospedale di Milano. Attualmente sono nel reparto oncologico al fianco di coloro che soffrono
Hai ragione bisogna anche divertirsi cercando di non rimuginare pensieri e preoccupazioni che ci fanno stare male.
La fotografia mi ha aiutato ad uscire dal dolore della morte di mio padre per un tumore alla spina dorsale e il volontariato mi stà insegnando ad affrontare con più calma la situazione di mia moglie, con un tumore decisamente aggressivo, e di mio nipote, di un anno, con il tumore di Wilms di recente operato e sottoposto al trattamento di chemioterapia.
Purtroppo anche nei bambini è necessario dosare la quantità e il tipo di farmaci utilizzati per la chemioterapia e questo per allergie, intolleranze o per valori di alcuni esami inferiori ai livelli normali. A volte, quindi, il dosaggio della chemio deve essere limitato e calibrato per evitare effetti che possono anche mettere in pericolo la vita stessa dei malati
Ma , purtroppo, anche questa è vita e bisogna cercare di accettarla e di affrontare i diversi problemi con decisione ed impegno contando soprattutto, sui medici, sulle cure ma anche , e soprattutto, sulla forza di spirito e di reazione di coloro che sono aggrediti da questa malattia.
Io parto sempre dal presupposto che la mia famiglia è fortunata perchè ,operando in ospedale ed in particolare in oncologia, ci si accorge quanti casi disperati esistono.
Giovani di 20/25 anni, ricoverati, ai quali offro la mia disponibilità per parlare, sfogarsi, confidarsi e poi, ripassando il giorno dopo, trovi il letto vuoto e rifatto di nuovo e così capisci che una nuova anima se ne andata in cielo
Ho avuto qualche esperienza anche in pediatria oncologica e qui la situazione è ancora più dura e terribile. Bambini operati al cervello oppure distrutti dai trattamenti ai quali vengono sottoposti
Ma la medaglia non è sempre e comunque nera esiste anche la parte bianca
La parte forse più bella e ugualmente commovente, del bambino, del giovane, dell'anziano che vengono dimessi perchè la cura stà avendo effetto e quindi possono continuare il trattamento con visite periodiche all'ospedale
Questa è la parte che mi fa credere nella SPERANZA ,che ognuno di noi deve portasi dentro, di riuscire a conviverel, e anche a guarire, dal tumore
E' una lotta lunga e dura piena di sofferenza ma che può portare a sconfiggere il nostro peggior nemico
Sugli amici e sulle loro parole poco convenienti voglio solo ripetere una frase ormai nota a tutti ma sempre vera : " Dagli amici mi guardi Iddio che ai nemici ci penso io".
Un abbraccio cara
Franco
Ultima modifica di Franco953 il mer 15 giu 2016, 21:28, modificato 8 volte in totale.
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
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- Iscritto il: mer 15 giu 2016, 6:43
Re: Si può sorridere anche durante la Chemioterapia
Grazie Franco e complimenti per la tua forza;)
Re: Si può sorridere anche durante la Chemioterapia
Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa?
La speranza.
“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.
(Gianni Rodari)
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa?
La speranza.
“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.
(Gianni Rodari)
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
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