come si può aiutare un malato a ritrovare la forza di lottare?
come si può aiutare un malato a ritrovare la forza di lottare?
Ciao a tutti,
come si può aiutare un malato a trovare la forza per affrontare la malattia e la chemioterapia senza lasciare che si arrenda? come può fare la famiglia per fargli capire che nonostante i momenti brutti ci potranno ancora essere momenti di gioia e che la vita non è ancora finita?
Mio padre una persona buona splendida ma fragile, malato di tumore allo stomaco gia in fase avanzata, sta perdendo la voglia di lottare e di vivere si sta lasciando piano piano andare alla malattia e io mi sento dannatamente impotente. Io, come tutta la famiglia e i suoi amici lo andiamo a trovare ogni giorno all' ospedale lo ascoltiamo, lo incoraggiamo gli facciamo compagnia e lo facciamo distrarre come meglio possiamo; ma tutto questo sembra inutile. Cosa potrebbe aiutarlo?
come si può aiutare un malato a trovare la forza per affrontare la malattia e la chemioterapia senza lasciare che si arrenda? come può fare la famiglia per fargli capire che nonostante i momenti brutti ci potranno ancora essere momenti di gioia e che la vita non è ancora finita?
Mio padre una persona buona splendida ma fragile, malato di tumore allo stomaco gia in fase avanzata, sta perdendo la voglia di lottare e di vivere si sta lasciando piano piano andare alla malattia e io mi sento dannatamente impotente. Io, come tutta la famiglia e i suoi amici lo andiamo a trovare ogni giorno all' ospedale lo ascoltiamo, lo incoraggiamo gli facciamo compagnia e lo facciamo distrarre come meglio possiamo; ma tutto questo sembra inutile. Cosa potrebbe aiutarlo?
Re: come si può aiutare un malato a ritrovare la forza di lottare?
Come vorrei darti una formula magica. Ma purtroppo non ce n'è. Dovreste farlo sentire utile, prefigergli un obbiettivo da raggiungere. Fargli capire che per lui ma anche per voi è importante che guarisca e se non è possibile che i giorni passati con lui e per lui sono importantissimi. Poi non so proprio cosa consigliati. Prova a chiedere un parere a uno psicologo. In ospedale dovrebbero seguirlo anche sotto questo aspetto. Un forte abbraccio
Papà ti voglio bene, sei la mia vita. Ti penso ogni momento della giornata. PROTEGGIMI
Re: come si può aiutare un malato a ritrovare la forza di lottare?
Che domanda difficile!!!!e pagherei anch'io per avere una risposta... sai, io penso che dipenda molto dal carattere. Mia mamma ad esempio è una persona molto cocciuta e non ha modi molto affabili, quindi quando si è avvilita ho dovuto spronarla a volte anche con parole dure e alzando la voce perché sapevo che solo mostrandole di essere forte si sarebbe fidata e affidata a me e ai dottori. Mio padre invece è più come il tuo, nel senso che è un buono e le uniche cose che teme sono proprio le malattie e gli ospedali. Con lui ho cercato invece di essere tranquilla e di farlo sorridere, come se non ci fosse nulla da temere. A volte ha dei momenti in cui vuole compassione, si capisce dai discorsi che fa, così cerco di rasserenarlo ed essere empatica. Però non troppo perché da quello che ho imparato è importante che non dimentichino mai che si deve lottare contro questa malattia bastarda, e assecondare troppo la tristezza non è salutare per loro. Spero di averti dato qualche consiglio utile! Un abbraccio
Re: come si può aiutare un malato a ritrovare la forza di lottare?
ciao cix
anzitutto una premessa
E' riconosciuto da tutti i medici che lo stato psichico della persona malata incide notevolmente sulla sua salute ma soprattutto sull'effetto delle cure.
Lo stesso Veronesi in un suo famoso articolo affermava che: ". L’esperienza clinica ci insegna che un malato psicologicamente forte reagisce meglio ai trattamenti, perché è capace di aderire alla cura con coscienza, sistematicità e determinazione. L’atteggiamento individuale quindi, anche se non influisce sulla prognosi finale, certamente può influire sulla fasi del decorso della malattia. Un paziente aiutato da un atteggiamento ottimistico guarisce di più anche perché segue meglio le cure, s’impegna a osservare meglio le indicazioni del medico, s’impegna a voler guarire."
Ecco il nostro principale compito. Cercare di infondere nei nostri cari la speranza di ottenere, attraverso le cure , se non la guarigione, dei miglioramenti e la possibilità di convivere con la malattia.
D'altra parte un malato depresso e pessimista e quindi con le difese immunitarie ancora più compromesse, non potrebbe fare altro che lasciare spazio al cancro che in poco tempo dilagherebbe per tutto il corpo.
Come fare ? Ora farò una affermazione forte ma veritiera.
Bisogna , purtroppo, mentire e/o dire solo delle mezze verità , E se questo potrà dare a papà o a mamma anche una tenue speranza in grado di farli combattere e reagire alla malattia, allora, credimi, ne vale la pena
Un abbraccio
Franco
anzitutto una premessa
E' riconosciuto da tutti i medici che lo stato psichico della persona malata incide notevolmente sulla sua salute ma soprattutto sull'effetto delle cure.
Lo stesso Veronesi in un suo famoso articolo affermava che: ". L’esperienza clinica ci insegna che un malato psicologicamente forte reagisce meglio ai trattamenti, perché è capace di aderire alla cura con coscienza, sistematicità e determinazione. L’atteggiamento individuale quindi, anche se non influisce sulla prognosi finale, certamente può influire sulla fasi del decorso della malattia. Un paziente aiutato da un atteggiamento ottimistico guarisce di più anche perché segue meglio le cure, s’impegna a osservare meglio le indicazioni del medico, s’impegna a voler guarire."
Ecco il nostro principale compito. Cercare di infondere nei nostri cari la speranza di ottenere, attraverso le cure , se non la guarigione, dei miglioramenti e la possibilità di convivere con la malattia.
D'altra parte un malato depresso e pessimista e quindi con le difese immunitarie ancora più compromesse, non potrebbe fare altro che lasciare spazio al cancro che in poco tempo dilagherebbe per tutto il corpo.
Come fare ? Ora farò una affermazione forte ma veritiera.
Bisogna , purtroppo, mentire e/o dire solo delle mezze verità , E se questo potrà dare a papà o a mamma anche una tenue speranza in grado di farli combattere e reagire alla malattia, allora, credimi, ne vale la pena
Un abbraccio
Franco
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Re: come si può aiutare un malato a ritrovare la forza di lottare?
Non c'è una formula magica che vale per tutti. Forse è il bisogno di credere che ce la possiamo fare; forse è la consapevolezza di non aver ancor portato a termine il "viaggio" che ci porta ad impegnarci nella via della guarigione. Ed anche la convinzione che la malattia capitataci è una grande ingiustizia che merita una ribellione profonda del nostro subconscio un argomento determinante, perchè come ha scritto Melville in Moby Dick: “C'è un'insulare Tahiti nell'anima di ogni uomo”, l'Isola vuole essere una nave, altera e dolce, per il viaggio di chi non ha mai smesso di cercare quell'approdo fuori e dentro sé. Coraggio e forza dunque!
Re: come si può aiutare un malato a ritrovare la forza di lottare?
Non c'è una formula magica che vale per tutti. Forse è il bisogno di credere che ce la possiamo fare; forse è la consapevolezza di non aver ancor portato a termine il "viaggio" che ci porta ad impegnarci nella via della guarigione. Ed anche la convinzione che la malattia capitataci è una grande ingiustizia che merita una ribellione profonda del nostro subconscio un argomento determinante, perchè come ha scritto Melville in Moby Dick: “C'è un'insulare Tahiti nell'anima di ogni uomo”, l'Isola vuole essere una nave, altera e dolce, per il viaggio di chi non ha mai smesso di cercare quell'approdo fuori e dentro sé. Coraggio e forza dunque!
Re: come si può aiutare un malato a ritrovare la forza di lottare?
Non c'è una formula magica che vale per tutti. Forse è il bisogno di credere che ce la possiamo fare; forse è la consapevolezza di non aver ancor portato a termine il "viaggio" che ci porta ad impegnarci nella via della guarigione. Ed anche la convinzione che la malattia capitataci è una grande ingiustizia che merita una ribellione profonda del nostro subconscio un argomento determinante, perchè come ha scritto Melville in Moby Dick: “C'è un'insulare Tahiti nell'anima di ogni uomo”, l'Isola vuole essere una nave, altera e dolce, per il viaggio di chi non ha mai smesso di cercare quell'approdo fuori e dentro sé. Coraggio e forza dunque!
Re: come si può aiutare un malato a ritrovare la forza di lottare?
Non c'è una formula magica che vale per tutti. Forse è il bisogno di credere che ce la possiamo fare; forse è la consapevolezza di non aver ancor portato a termine il "viaggio" che ci porta ad impegnarci nella via della guarigione. Ed anche la convinzione che la malattia capitataci è una grande ingiustizia che merita una ribellione profonda del nostro subconscio un argomento determinante, perchè come ha scritto Melville in Moby Dick: “C'è un'insulare Tahiti nell'anima di ogni uomo”, l'Isola vuole essere una nave, altera e dolce, per il viaggio di chi non ha mai smesso di cercare quell'approdo fuori e dentro sé. Coraggio e forza dunque!
Re: come si può aiutare un malato a ritrovare la forza di lottare?
Non c'è una formula magica che vale per tutti. Forse è il bisogno di credere che ce la possiamo fare; forse è la consapevolezza di non aver ancor portato a termine il "viaggio" che ci porta ad impegnarci nella via della guarigione. Ed anche la convinzione che la malattia capitataci è una grande ingiustizia che merita una ribellione profonda del nostro subconscio un argomento determinante, perchè come ha scritto Melville in Moby Dick: “C'è un'insulare Tahiti nell'anima di ogni uomo”, l'Isola vuole essere una nave, altera e dolce, per il viaggio di chi non ha mai smesso di cercare quell'approdo fuori e dentro sé. Coraggio e forza dunque!
Re: come si può aiutare un malato a ritrovare la forza di lottare?
Non c'è una formula magica che vale per tutti. Forse è il bisogno di credere che ce la possiamo fare; forse è la consapevolezza di non aver ancor portato a termine il "viaggio" che ci porta ad impegnarci nella via della guarigione. Ed anche la convinzione che la malattia capitataci è una grande ingiustizia che merita una ribellione profonda del nostro subconscio un argomento determinante, perchè come ha scritto Melville in Moby Dick: “C'è un'insulare Tahiti nell'anima di ogni uomo”, l'Isola vuole essere una nave, altera e dolce, per il viaggio di chi non ha mai smesso di cercare quell'approdo fuori e dentro sé. Coraggio e forza dunque!
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