Chi ti sta vicino quando hai un famigliare malato?

[Oreo90]

Buongiorno a tutti,
Sono luc ho 48 anni e vii scrivo da Perugia .
Mi sono appena iscritto e sto cercando di ambientarmi nel forum.
Sono capitato in questa discussione non per caso.. in quanto mia moglie è malata da due anni e con alti e bassi stiamo lottando con tutte le nostre forze.
Parlare con qualcuno è molto complicato e concordo del fatto che molti amici e parenti diventano fantasmi in questi casi perché la prospettiva della morte fa paura parlarne.
Spero di trovare qui un po' di conforto nel parlare quando ne sentirò il bisogno .
Allo stesso tempo offrirò tempo nell'ascoltare chi ha bisogno di un momento di conforto e confronto da parte mia

Ciao Benvenuto , quando vuoi parlare qua c'è sempre qualcuno che ti ascolta.

[Gengis2]

Buongiorno a tutti, al mio papà è stato diagnosticato un tumore ai polmoni a dicembre, affidato subito alle cure palliative. Ricoverato in Hospice ad inizio giugno e ultimo respiro il 23/07.
Spariscono quasi tutti. Nessuno che offre un supporto, forse perché non capiscono. Penso che finché non ti capita non puoi capire fino in fondo.
Lui è entrato in Hospice lucido… mia mamma è stata con lui tutti i giorni, dalle 10 alle 18. Io a giorni alterni, perché ho due bimbe (una aveva 2 mesi).
Pochi che sono venuti a trovarlo, poche che si sono preoccupati di distrarre un po’ me e la mamma.
Tanti “beh, potete stare anche di meno in Hospice, tanto è seguito” ma mai nessun “vengo con te oggi in Hospice”.
Al momento della morte è brutto da dire ma abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Mia mamma ha comunque 70 anni e fisicamente era provata.
Abbiamo deciso di non fare una camera ardente per perché significava stare lì troppe ore per mia mamma, per me con le bambine era improponibile; a quel punto tutti chiamavano per fare visita.
Ma che senso ha? Non potevano venire prima? Mi ha fatto tanta rabbia.
Potevano salutarlo, tenergli un po’ di compagnia prima…
Invece no, fiori e visite quando ormai era morto…

[danieledanny]

Buongiorno a tutti, al mio papà è stato diagnosticato un tumore ai polmoni a dicembre, affidato subito alle cure palliative. Ricoverato in Hospice ad inizio giugno e ultimo respiro il 23/07.
Spariscono quasi tutti. Nessuno che offre un supporto, forse perché non capiscono. Penso che finché non ti capita non puoi capire fino in fondo.
Lui è entrato in Hospice lucido… mia mamma è stata con lui tutti i giorni, dalle 10 alle 18. Io a giorni alterni, perché ho due bimbe (una aveva 2 mesi).
Pochi che sono venuti a trovarlo, poche che si sono preoccupati di distrarre un po’ me e la mamma.
Tanti “beh, potete stare anche di meno in Hospice, tanto è seguito” ma mai nessun “vengo con te oggi in Hospice”.
Al momento della morte è brutto da dire ma abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Mia mamma ha comunque 70 anni e fisicamente era provata.
Abbiamo deciso di non fare una camera ardente per perché significava stare lì troppe ore per mia mamma, per me con le bambine era improponibile; a quel punto tutti chiamavano per fare visita.
Ma che senso ha? Non potevano venire prima? Mi ha fatto tanta rabbia.
Potevano salutarlo, tenergli un po’ di compagnia prima…
Invece no, fiori e visite quando ormai era morto…

finire in hospice quando sei ancora lucido.....anche per mio pa fu cosi,orribile,agghiacciante

[Gengis2]

In realtà per noi non è stato così terribile. Lui non sapeva di avere un tumore ma la sua situazione ha iniziato a peggiorare rapidamente. Così gli abbiamo detto che andavamo in clinica per sistemare la
Sua cura. In Hospice il personale è preparatissimo e si prende cura del paziente molto meglio di quello che possiamo fare noi a casa. A lui hanno chiesto dopo due settimane di ricovero se volesse tornare a casa ma ha detto di no..

[danieledanny]

In realtà per noi non è stato così terribile. Lui non sapeva di avere un tumore ma la sua situazione ha iniziato a peggiorare rapidamente. Così gli abbiamo detto che andavamo in clinica per sistemare la
Sua cura. In Hospice il personale è preparatissimo e si prende cura del paziente molto meglio di quello che possiamo fare noi a casa. A lui hanno chiesto dopo due settimane di ricovero se volesse tornare a casa ma ha detto di no..

Mio pa invece aveva capito eccome