Sfogo di una figlia
Sfogo di una figlia
Era il 19 dicembre, ero al lavoro, stavo per finire e andare con una ex collega a bere qualcosa per farci gli auguri. Chiamo mia mamma. Il papà la mattina aveva appuntamento dal medico di base per un piccolo fastidio. La mamma mi dice che il papà è al pronto soccorso, che servono accertamenti. Non volevano dirmelo per non darmi ansia. Mi precipito a casa e poi da lui. Ecco, è iniziato così.
Sono seguite tutte le prime indagini del caso e il 24 papà è a casa.
Si cerca di “salvare” il Natale ma la parola tumore è già tra di noi. Segue la pet, l’ecocardiogramma e papà è agitato. Anche io e mamma lo siamo, comunichiamo a sguardi e cerchiamo di fare le normali. Se chiamiamo il medico di base per avere un antidolorifico ci risponde che è meglio andare al pronto soccorso!
Lavoro in un’azienda sanitaria, i miei superiori iniziano a spiegarmi cosa sta succedendo e piano piano tutto è più chiaro.
L’altro ieri, 13 gennaio, siamo stati convocati dal primario di pneumologia che ci dice che papà ha un tumore non a piccole cellule al quarto stadio. Sbriga un paio di pratiche relative all’esenzione per patologia, ci dà l’appuntamento per la visita oncologica e ci liquida velocemente.
A casa, seduti sul divano, leggo io a mio padre i referti e gli spiego quel poco che capisco, relativamente alle metastasi, diffuse solo alle ossa.
In mio padre scatta qualcosa, reagisce, pensa di averle ovunque e invece no.
Non so, forse stiamo imparando a nuotare tra le cattive notizie, siamo quasi felici. Ci diciamo che non molleremo, che vivremo ogni giorno cercando il lato positivo sempre, che non vale la pena abbattersi così presto. E mio papà è ripartito, tenta di fare le sue cose, è un po’ più sereno.
Io mi faccio roccia quando sono con lui, scherzo, rido, canto. Poi a casa mia puntualmente crollo.
Ho paura ragazzi. Tanta. Da tremare, da piangere disperata. Ma lui e la mia mamma non mi vedranno mai così, lo giuro.
Cerco conforto qui. Non mi capacito. A settembre mi faceva sudare in montagna, ha smesso di fumare 35 anni fa, è sempre stato attivissimo... e ora siamo qui.
Se potete, aiutatemi. Datemi forza. Stasera l’ho esaurita.
Sono seguite tutte le prime indagini del caso e il 24 papà è a casa.
Si cerca di “salvare” il Natale ma la parola tumore è già tra di noi. Segue la pet, l’ecocardiogramma e papà è agitato. Anche io e mamma lo siamo, comunichiamo a sguardi e cerchiamo di fare le normali. Se chiamiamo il medico di base per avere un antidolorifico ci risponde che è meglio andare al pronto soccorso!
Lavoro in un’azienda sanitaria, i miei superiori iniziano a spiegarmi cosa sta succedendo e piano piano tutto è più chiaro.
L’altro ieri, 13 gennaio, siamo stati convocati dal primario di pneumologia che ci dice che papà ha un tumore non a piccole cellule al quarto stadio. Sbriga un paio di pratiche relative all’esenzione per patologia, ci dà l’appuntamento per la visita oncologica e ci liquida velocemente.
A casa, seduti sul divano, leggo io a mio padre i referti e gli spiego quel poco che capisco, relativamente alle metastasi, diffuse solo alle ossa.
In mio padre scatta qualcosa, reagisce, pensa di averle ovunque e invece no.
Non so, forse stiamo imparando a nuotare tra le cattive notizie, siamo quasi felici. Ci diciamo che non molleremo, che vivremo ogni giorno cercando il lato positivo sempre, che non vale la pena abbattersi così presto. E mio papà è ripartito, tenta di fare le sue cose, è un po’ più sereno.
Io mi faccio roccia quando sono con lui, scherzo, rido, canto. Poi a casa mia puntualmente crollo.
Ho paura ragazzi. Tanta. Da tremare, da piangere disperata. Ma lui e la mia mamma non mi vedranno mai così, lo giuro.
Cerco conforto qui. Non mi capacito. A settembre mi faceva sudare in montagna, ha smesso di fumare 35 anni fa, è sempre stato attivissimo... e ora siamo qui.
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- Iscritto il: mar 17 mag 2022, 22:19
Re: Sfogo di una figlia
Silvia, qui siamo in tante, tutte nella stessa barca, è dura, durissima, è un peso insopportabile, mio padre recidiva della prostata è pieno di tumore in tutte le ossa del suo corpo, dal cranio alle falangi dei piedi...a volte i dolori sono lievi ma quando invece incrementano sono pesanti, ma lui fa uno sforzo enorme per nn farlo pesare a nessuno di noi....
L'unico appiglio è sperare nella scienza, nei passi fatti avanti. Se ci guardiamo indietro di qualche anno, oggi esistono farmaci potentissimi poco tossici...
Questo è l'appiglio...la speranza, non perderla mai finché possiamo rifletterci negli occhi dei Nostri straordinari genitori...
Anche se nn ti conosco ti mando un abbraccio
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Re: Sfogo di una figlia
Grazie Calabria812...
io abbraccio te. Mi sento sola ma non lo sono. Hai ragione e conserverò le tue parole nella mia mente. Grazie grazie grazie!
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Re: Sfogo di una figlia
ciao Silvia, anche nella mia famiglia il tumore è entrato due anni fa...storia lunga (la trovi in "padre con neoplasia pancreatica").
mio padre ha un tumore del pancreas e ora ha metastasi. sta facendo una chemio che lo ha molto debilitato. faceva 5km a piedi al giorno, ora fare un km è un successo.
durante le vacanze di natale non è stato bene, ora sta un po' recuperando.
non ci sono grandi consigli: imparare a vivere alla giornata, godersi anche i microspici successi e vivere con i nostri genitori trattandoli non solo da malati ma come persone che ancora hanno un ruolo e sono "utili e importanti". mio papà questa settimana ha fatto il collaudo della mia auto e io sono contenta non si senta solo un malato.
io ho ovviamente paura di quello che sarà, ma con lui mi faccio vedere serena e un po' pagliaccia per non appesantire la situazione.
cerca di essere la loro roccia, ma cerca anche di trovare del tempo per te, per ricaricarti e poter essere aiuto ai tuoi.
per gli sfoghi, le lacrime e pianti ci siamo noi.
non perdere mai la speranza, anche quando tutto fa molto schifo.
un abbraccio.
"Me l'hai insegnato tu
Che la felicità non è una colpa
E che puoi tornare a ridere ancora
Ancora una volta"
Brunori Sas
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Re: Sfogo di una figlia
Calabria, come sta il papà? i dolori?Calabria812 ha scritto: ↑sab 14 gen 2023, 21:07 Silvia, qui siamo in tante, tutte nella stessa barca, è dura, durissima, è un peso insopportabile, mio padre recidiva della prostata è pieno di tumore in tutte le ossa del suo corpo, dal cranio alle falangi dei piedi...a volte i dolori sono lievi ma quando invece incrementano sono pesanti, ma lui fa uno sforzo enorme per nn farlo pesare a nessuno di noi....
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Re: Sfogo di una figlia
Ciao cara LaMarinin, i dolori vanno e vengono, alcuni giorni sono notevoli ma papà si sforza tantissimo per non farcelo capire e pesarealtri giorni vanno un po'meglio e lui si sforza anche ad uscire piano piano per fare piccole cose e sentirsi utile.
La sua forza ed il suo spirito ci lasciano senza parole!
Il 26 ha il follow up in ospedale e in teoria dovrebbero prescrivergli la Pet per la ristadiazione...il PSA sta crescendo la speranza è che cresca pian piano
Un abbraccio forte a tutte Voi ed un grosso in bocca al lupo ai nostri "Leoni"
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